Sinclair QL: l’inizio del declino e l’arrivo di Amstrad

Nell'82 Sinclair avvia un progetto per realizzare un computer tecnologicamente più evoluto dello Spectrum: un sistema 'quasi portatile' ma soprattutto adatto a una fascia di utenti diversa da quella degli studenti e appassionati. Si tratta del Sinclair QL, con QL che sta per Quantum Leap, ovvero "salto quantico", ad indicare il "balzo tecnologico".

Il QL viene  pubblicizzato come professionale e offerto con una ricca dotazione di programmi (una sorta di suite Office ante litteram realizzata da Psion): Abacus (foglio elettronico), Archive (database), Quill (word processor), Easel (business graphic). Il QL ha un hardware molto diverso dalla serie ZX: ha un processore Motorola 68008, 128 KB di RAM e due lettori integrati per microdrive (con un formato di scrittura incompatibile con quello precedente e capacità di circa 100 KB). Il linguaggio disponibile sulla macchina è il Superbasic, che si affianca al sistema operativo QDOS, operante in multitasking.

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QL

Presentato anticipatamente nel febbraio 1984 - si dice per contrastare il lancio americano dell'Apple Macintosh - QL suscita un grande interesse nel pubblico, ma anche fortissime aspettative che non verranno corrisposte. QL è un clamoroso insuccesso per Sinclair che mette a nudo i difetti di un'azienda cresciuta troppo in fretta. Le difficoltà di messa a punto del computer, il rilascio incompleto e con grave ritardo, sono fatali per il QL che per giunta, al prezzo di 399 sterline, appare agli utenti molto meno conveniente dei precedenti modelli. Sinclair Research, che nel frattempo ha seguito l'estro creativo del suo presidente e si è impegnata nella produzione di TV flat-panel (5 milioni di sterline d'investimento, piani oltre il milione di unità e solo 15mila vendute) e nell'ancor più futuristico triciclo elettrico C5, non è affatto pronta a fronteggiare la prima grave crisi della sua storia. Nell'85 chiude negli Stati Uniti Timex (che produce su licenza i prodotti Sinclair) ed entra in crisi Prism, il principale distributore del Regno Unito. Sinclair deve svalutare gli inventari: il QL viene venduto a metà prezzo, modelli Spectrum già obsoleti sono ceduti in stock a Dixon. Per garantirsi da sorprese, Dixon impone a Sinclair di non rilasciare per molti mesi alcun nuovo prodotto.

Così, nell'aprile dell'86, quando i suoi computer sono all'apice della diffusione, Sinclair è sull'orlo del fallimento. Per scongiurarlo, la società cede ad Amstrad per 5 milioni di sterline tutte le attività nei computer. Con la cessione si conclude anche la produzione del QL: in totale ne sono stati venduti circa 150.000 esemplari. Tagliati i rami secchi, Amstrad prosegue nello sviluppo dell'architettura dello Spectrum. Abbandonata ogni velleità di rincorrere la leadership tecnologica, Spectrum gioca un buon ruolo come competitor di “primo prezzo” in un mercato che è ormai affollato da sistemi con capacità superiori: MSX, Commodore Amiga, Atari 520st, ecc. Amstrad realizza una versione del computer con il lettore a nastro integrato (Spectrum +2) e un'altra con un lettore per i dischi da 3" (Spectrum +3); quest'ultima resta sul mercato con lievi aggiornamenti fino al 1990, data in cui lo Spectrum va definitivamente in pensione. Con 8 anni di vita ufficiali, cloni prodotti per alcuni anni ancora nei Paesi dell'Est, Spectrum costituisce un caso unico nel campo dell'home computing.

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Amstrad Sinclair Spectrum +2

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Amstrad Sinclair Spectrum +3

Clive Sinclair torna a occuparsi d'informatica nel 1988 con il nuovo brand Cambridge Computers. Porta sul mercato lo ZX-88: un interessante portatile a pile con CPU Z80 e display LCD. Il mercato però è cambiato: ci sono i pc IBM-compatibili e molta più competizione tra i vendor in ogni settore. Gli utenti hanno finalmente capito che, oltre alle caratteristiche innovative dei prodotti, contano standardizzazione e qualità del supporto hardware e software sul mercato. Accolto positivamente dagli osservatori, ZX-88 si rivela una meteora. Alla società Sinclair Research resta la sola produzione dei veicoli elettrici: attività che viene portata avanti senza successo fino agli Anni 90, quando cessa definitivamente la produzione.

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Uno dei veicoli elettrici Sinlcair

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