Android 5.0 Lollipop

android 5.0 lollipopLollipop (Android 5.0) viene ufficialmente rilasciato all’inizio di Novembre del 2015 e il suo obiettivo primario è quello di abbracciare un ecosistema eterogeneo di dispositivi portando su di essi la medesima esperienza utente, sempre tenendo, però, ben presente le specifiche diversità. L’approccio non è nuovo, tant’è che anche i diretti rivali, Apple con iOS e Microsoft con Windows, sono parallelamente al lavoro per raggiungere gli stessi obiettivi con le ultime versione delle proprie soluzioni.

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Lollipop conta talmente tante novità che paragonarlo alla versione precedente è estremamente difficile, novità fortemente evidenti già all’accensione con la nuova UI Material Design, in linea con le ultime tendenze che vedo nella “semplificazione” la filosofia predominante.

android 5 lollipop

Lollipop Material Design

Il nuovo paradigma adottato è quello della scrivania su cui sono poggiati una serie di fogli di carta, posti eventualmente in rilievo tramite l’uso di ombre e colori abilmente armonizzati al fine di creare un’ambiente estremamente chiaro per l’utente finale.

Android 5, però, non è soltanto “estetica”, ma anche modificare essenziali sotto il “cofano”,  a partire dal sistema di notifiche: i nuovi avvisi vengono visualizzati sullo schermo sotto forma di “carta fluttuante”, espandibile con un “tap” a cui sono annesse alcune azioni rapide come rispondere ad un messaggio o una chiamata. Inoltre è finalmente possibile includere le notifiche sulla schermata di blocco.

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Notifiche in Lollipop

Importanti novità sul fronte della gestione degli account: come per le edizioni specifiche per tablet, arriva il supporto al multi user anche per gli smartphone, in abbinamento al guest mode (modalità ospite) che consente di prestare temporaneamente il dispositivo mettendo al riparo le proprie informazioni.

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Multi User e Guest Mode

Sul fronte sicurezza arriva Smart Lock per accedere al dispositivo tramite tag NFC o tramite dispositivo Bluetooth accoppiato, come, ad esempio, uno smartwatch o uno smartband.

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Smart Lock

Lato sviluppo troviamo oltre 5000 nuove API con cui gli sviluppatori potranno realizzare nuove tipologie di applicazioni.

Non potevano, chiaramente, mancare l’ottimizzazione del consumo della batteria e il miglioramento generale delle performance, grazie all’introduzione di due nuove tecnologie: Project Volta e ART. Project Volta è basato su alcuni tool che ottimizzano l’uso di risorse e permettono agli sviluppatori di tenere sotto controllo il consumo di potenza delle loro APP, eventualmente limitando (cosa nuova per Android) l’utilizzo di CPU e dati 3G. ART (AndroidRunTime), invece, è la nuova virtual machine che va a sostituire Dalvick: la nuova soluzione adotta l’approccio AOT (ahead-of-time) che prevede l’intera compilazione del codice durante l’installazione dell’APP e non durante l’esecuzione stessa del software (alias Just-in-Time) come avveniva in precedenza.

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Gestione avanzata della batteria

Un aspetto rilevante è l’integrazione con i servizi di Google, ancora più spinta che in passato. Se da un lato ciò può rappresentare un plus per gli utenti, quello che potrebbe non piacere a molti è la necessità di avere un account Mountain View per poterli sfruttare pienamente. Inoltre, l’ottimo lavoro fatto da Google sul versante UI sarà,  con molta probabilità, occultato dalle skin personalizzate dei vari produttori di smartphone al fine mantenere una uniformità con il passato e non spiazzare i propri clienti.

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