Storia di Windows (Windows History)

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Windows è il sistema operativo più diffuso al mondo, realizzato e commercializzato da Microsoft a partire da Novembre del 1985. Il suo sviluppo inizia nel secondo semestre del "lontano” 1981 con il nome di Interface Manager, e ufficializzato con il nome definitivo a novembre del 1983.

Interface Manager è il nome interno che Microsoft associa alla sua GUI, annunciata nel 1983 e accompagnata da subito da una estrema diffidenza e da continui ritardi nel rilascio, tanto che la stampa comincia a considerala un vaporware e a dubitare delle capacità della casa di Redmond di realizzarla concretamente.

 

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Interface Manager, 1983

Gates non nasconde il suo disappunto e chiede al fidato Ballmer di trovare una soluzione al problema, cosa che si traduce, intorno alla primavera del 1985, nella nomina di Tandy Trower quale responsabile del progetto. Obiettivo: rilascio definitivo entro 6 mesi.

Trower è già in Microsoft da oltre un triennio in qualità di manager, occupandosi di prodotti di intrattenimento come Flight Simulator e dei linguaggi di programmazione, tra cui Basic, FORTRAN, COBOL, 8086 Macro Assembler ed una versione proprietaria del Pascal. In realtà gli investimenti fatti proprio in quest’ultimo settore, ed in particolare sul Pascal, non sembrano dare i frutti sperati, soprattutto a causa dell’avanzata del Turbo Pascal di Borland e delle politiche di riduzione dei prezzi da parte della società di Philippe Kahn (50$ per il Turbo Pascal contro i circa 400$ medi delle soluzioni Microsoft).

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da sinistra: Chris Larson (Microsoft), Steve Cook (PC World), Bill Gates, Tandy Trower e Andrew Fluegelman (PC World)

Il manager assume il nuovo compito con il timore che si tratti di un preludio al licenziamento visti gli scarsi risultati con il Pascal, ma la realtà è che Microsoft ha estrema necessità di trasformare Interface Manager in un prodotto reale, superando una serie di ostacoli tecnici, relazionali e commerciali.

Tra essi quelle primario è il totale disinteresse di IBM, che ritiene le GUI non necessarie nei contesti professionali e spinge sul proprio ambiente multitasking TopView. Le difficoltà sono maggiori di quanto si possa cogliere perché Microsoft non è preparata ad affrontare una vendita diretta essendo fondamentalmente un fornitore OEM. Uno dei pochi nella società di Gates a vantare competenze consumer è proprio Trower, visto il suo precedente ruolo nel settore ludico che ben si lega al nuovo progetto, dovendo avere un appeal tale da catturare l’attenzione e l’apprezzamento degli utenti finali.

L’inizio della direzione Trower non è delle più semplici poiché la riassegnazione di Scott McGregor, figura chiave del progetto, crea diverse difficoltà nell’analisi dello stato progetto stesso. Interface Manager si rileva, però, da un punto di vista tecnologico, inaspettatamente a buon punto: il Kernel, il Gestore della Memoria, la Gestione degli Utenti, i Controlli, il motore GDI, il Drag&Drop e un’API di programmazione per applicazioni con interfaccia grafica, risultano praticamente ultimati. 

Le problematiche maggiori sono presenti, neanche a dirlo, sul piano commerciale, dove manca persino una chiara strategia di penetrazione del mercato. Ed è proprio su questo aspetto che Trower decide di contagiarsi, congelando sostanzialmente la parte di sviluppo e rinunciando ad alcune funzionalità ritenute minori come, ad esempio, la dimensione variabile dei font della title bar. 

Un altro aspetto che rischia di mettere in ginocchio la nuova GUI ancora prima del suo rilascio è il fatto non esiste ancora alcuna applicazione per il nuovo ambiente e non esistono neppure strumenti di sviluppo ottimizzati per esso. Gli unici software realizzati sono il piccolo editor testuale Notepad, una semplice Calcolatrice ed un primo embrione dell’editor grafico Paint, unitamente alla shell MS-DOS Executive pensata per eseguire correttamente applicazioni DOS note come Word/Wordperfect ed Excel/Lotus 1-2-3. Teoricamente è possibile eseguire più applicazioni DOS contemporaneamente, ma la funzionalità non è particolarmente affidabile vista la cattiva abitudine degli sviluppatori dell’epoca di utilizzare hack per ottenere più memoria di quanto il DOS permettesse di utilizzare. 

La cosa da evidenziare è che Microsoft ha già all’attivo diversi software di produttività (che in futuro andranno a formare la suite Office) ma le relative risorse sono concentrate sul mondo DOS e sulle soluzioni per Mac, mercato snobbato da competitor come Wordperfect e Lotus e quindi ritenuto strategico. Ciò evidenzia che, ancora prima del mercato, è la stessa Microsoft a non essere pronta per Interface Manager, spingendo Trower ad alleanze esterne, prima tra tutte quella con Ray Ozzie di Lotus per ottenere un feedback su come realizzare una corretta keyboard-interface per l’utilizzo del diffusissimo 1-2-3 sotto Windows.

Internamente solo il supporto di Gates consente a Trower di ottenere dal Team di Word lo sviluppo di una sua versione “light” denominata Windows Write, la stessa operazione, però, fallisce nella richiesta di una versione Basic ad-hoc.

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Una versione prelimare di Interface Manager con Word per DOS in esecuzione

L’altro aspetto che viene curato, molto caro anche ad Apple e a Jobs in particolare, è l’integrazione di una gestione minimale dei font, acquisendo la licenza del font Serifed Proportional (di tipo Sans-serif) e di un font di tipo fixed-width adatto alle stampanti a matrice (aghi). L’uovo di colombo, in tale ambito, è però la collaborazione con Aldus per il supporto alle stampanti laser HP e, soprattutto, l’accordo per il porting di PageMaker, che, a breve, si rileverà uno degli elementi trainanti dell’ambiente a finestre Microsoft.

Anche sul piano hardware la situazione non è facile: Ballmer fissa, come sistema di riferimento, un IBM PC con 256Kbyte di RAM, 2 floppy drive da 5 ¼ e un display CGA con risoluzione massima di 300x200 pixel che penalizza decisamente il look and feel dell’ambiente. Fortunatamente già nella prima implementazione, Windows supporta anche l’EGA e le schede Hercules che consentono risoluzioni ben più accettabili.

Verso la fine di giugno del 1985, su estenuante pressione di Ballmer, il Team guidato da Trower rilascia un versione preliminare, per i partner chiave ed analisti, denominata Windows Premiere Edition che, all’insegna delle peggiori pratiche di delivery, si trasforma automaticamente nella release 1.00

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Ma Windows non è ancora pronto, e Gabe Newell, uno degli sviluppatori chiave, scopre la presenza di un grave bug architetturale nel gestore della memoria che costringe ad una sua completa riscrittura ed una intensiva fase di test. Spicca, inoltre, l’assenza dell’overlapping delle finestre, eliminata in seguito all’azione legale da parte di Apple, che, comunque, si conclude con scarse conseguenze.

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Gabe Newell

Nonostante tutto, a novembre dello stesso anno, Microsoft presenta al Comdex di Las Vegas Windows 1.01, seguito a circa 6 mesi la versione 1.03, con una ulteriore serie di bug fix e l’attesa internazionalizzazione.

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 Windows 1.01

Avvalorando i dubbi di Trower, questa prima versione viene percepita come una shell con menu a tendina ed il supporto al mouse per MS-DOS, quindi di utilità assai limitata, frenandone fortemente l’adozione e ponendo una forte ipoteca sul suo futuro.

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