Prima Generazione: la prima metà degli anni ‘70

Pong viene sviluppato pensando al suo posizionamento nei bar e Bushnell cerca inizialmente di far produrre l’intero sistema dai più grossi nomi del settore come Bally-Midway. Lo straordinario successo, però, portò l’Atari ad un cambio di rotta producendo tutto da sola nel garage di casa con l’aiuto di tutti i suoi 4 membri e chiamando il dispositivo Pong ARCADE. Il primo coin-op di Pong fu testato in un bar del luogo. Vi riportiamo l’esperienza come descritta nel libro “ZAP! The rise and fall of Atari” di Scott Cohen.

Uno dei clienti abituali del bar si avvicinò al PONG con aria inquisitoria e osservo la palla rimbalzare silenziosamente sullo schermo. Un amico lo raggiunse. Le istruzioni dicevano: “Evitare che la pallina vi sfugga per un punteggio alto”. Uno di due inserì una monetina. Ci fu un “bip”. Il gioco era cominciato. I due osservavano imbambolati la pallina che viaggiava da un lato a un altro dello schermo, scomparendo a destra e riapparendo a sinistra, e ogni volta che lo faceva il punteggio cambiava. Adesso era sul 3 a 3 e uno dei due giocatori provò a muovere il suo paddle facendo andare il suo cursore dalla sua parte, il punteggio era sul 4 a 3 a suo favore quando colpì la pallina. Ci fu un suono meraviglioso: “PONG”, e la palla rimbalzò indietro verso l’altra parte dello schermo. 6 a 4. Quando si fu 8 a 4 il secondo giocatore capì come si usava il paddle e riuscì a rispondere poco prima di arrivare a 11 a 5 e la partita finì.
Molte monetine dopo i due riuscivano a fare scambi più lunghi e il rumore “pong” prodotto dal gioco cominciava ad attrarre la curiosità degli altri avventori del bar. Il giorno dopo alle 10 di mattina c’era la fila fuori il bar Andy Capp’s per giocare a PONG. Alle 10 di sera la macchina si ruppe
”.

Il motivo della rottura era dovuto ai troppi gettoni incassati! Il successo del coin op fu enorme e Bushnell fu soprannominato King Pong.

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Bushnell e il PONG Arcade

Nel 1972 Baer, con l’aiuto di Bill Enders, riesce a convincere la Magnavox a commercializzare la sua console: nasce così la Odissey.

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Magnavox Odissey

La console di Baer è realizzata con “soli” 40 transistor e 40 diodi, che gli permetto di generare effetti grafici molto semplici, ma non consento alcune banali operazioni come, ad esempio, la possibilità di conservare il punteggio dei giochi.  Così nella nella confezione era incluso un tabellone segnapunti, oltre a 2 joypad, una serie di up-screen da attaccare sulla tv (per dare maggior interesse alla grafica) e diverse cartucce dei giochi. L’Odissey vende quasi 365.000 unità al prezzo di 100 dollari l’una, grazie alla spinta di PONG.

Sempre a cavallo tra il 1971 e il 1972, Bill Pitts realizzò il Galaxy Game posizionandolo nella Tressider Union Coffeehouse alla Stanford University, a poche miglia dall’Andy Capp’s dove invece era in prova Pong. Il gioco di Pitts (basato su un DEC PDP-11), non ebbe il successo sperato e non ne furono costruiti altri esemplari, mentre quello originale è ancora al Tressider Union Coffeehouse.

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Galaxy Game

Atari arrivò a guadagnare ben tre milioni di dollari con i suoi PONG “da bar”, e nel 1975 decide di aggredire il mercato home con il PONG “domestico”. La soluzione home di Atari conquista velocemente il mercato, sbaragliando velocemente la concorrenza dell’Odissey e divenendo l’articolo più commercializzato del catalogo SEARS (che ne aveva richiesto l’esclusiva per la vendita).

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PONG domestico

Nel 1976 Atari viene acquistata dalla Warner per 28 miliardi dollari, e nel 1977 si contano ben 16 varianti di PONG, sempre sotto la guida di Bushnell.

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