Nella seconda metà degli anni ’70, in California, Steve Jobs e Steve Wozniak danno inizio a una delle più grandi avventure dell’informatica moderna. In un garage, progettano e realizzano il primo personal computer a basso costo della storia: l’Apple I.

Apple 1 Replica (Foto collezione privata Felice Pescatore)
Il progetto nasce dalla mente di Wozniak, che costruisce un computer semplice ma innovativo, capace di essere collegato a un monitor TV e di eseguire programmi memorizzati su cassetta. Jobs intuisce immediatamente il potenziale commerciale dell’idea e propone di venderlo già assemblato, evitando ai clienti la complessità dei kit di montaggio tipici dell’epoca.
Basato sull’economico microprocessore MOS 6502, proposto a soli 25 dollari, l’Apple I è prodotto e assemblato a mano.
È dotato di un solo slot di espansione, utilizzato per connettere un registratore a cassette, e prevede il collegamento diretto a un monitor. Il prezzo di vendita è di 666,66 dollari, cifra scelta da Jobs sia per motivi di marketing sia per la facilità di memorizzazione.
A differenza di molti computer del periodo, l’Apple I è proposto già montato e funzionante, anche se privo di case, alimentatore e tastiera, che devono essere forniti dall’acquirente.
Questo approccio riduce drasticamente la barriera tecnica per l’utente medio e contribuisce al successo iniziale del prodotto.
L’Apple I debutta nell’aprile 1976 presso il Homebrew Computer Club e arriva sul mercato attraverso il negozio Byte Shop, che ordina 50 unità pagate in anticipo, permettendo a Jobs e Wozniak di finanziare la produzione. In totale vengono costruiti circa 200 esemplari, oggi rari e molto ricercati dai collezionisti.