Sol-20

Il Sol‑20 viene lanciato nel 1976 da Processor Technology Corporation, risultando subito uno dei primi microcomputer completi destinati al mercato consumer.

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Sol-20 (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Il sistema nasce dalla volontà di dare concretezza alll’esigenza di avere una “smart terminal a basso costo", suggerita da Les Solomon di Popular Electronics. Bob Marsh e Lee Felsenstein trasformano il concetto in un microcomputer integrato, con ROM rimovibili chiamati “personality modules” che caricano un sistema base al momento dell’accensione.

l nome "Sol‑20" trova origine nel gioco di parole e nella cultura dell’epoca, nonché nel contesto creativo dietro la sua genesi: quando Lee Felsenstein, progettista tecnico del sistema, è impegnato nella realizzare del sistema, sceglie il nome “Sol” per evocare la “saggezza di Salomone” contenuta nell’hardware.

L’idea riflette l’ambizione di offrire “saggezza”, ovvero un sistema intelligente e autonomo,  racchiusa in un unico apparecchio.

A differenza di molti sistemi dell’epoca, come il Micral N o l’Altair 8800, che richiedono terminali esterni per l’interazione, il Sol‑20 integra tastiera, video e unità di alimentazione in un solo apparecchio, basta solo collegare un monitor composito per l’output.

Il cuore del Sol‑20 è un processore Intel 8080 a circa 2 MHz, affiancato da 5 slot di espansione S‑100. La scheda madre, saldata in uno chassis verniciato in "IBM blue", contiene CPU, memoria, scheda video (VDM‑1) e I/O. Il sistema video VDM‑1 produce visualizzazione testuale 64×16 su un monitor composito o televisore, rendendo superflui terminali esterni costosi. Le fiancate in legno, realizzate in noce e non in acero, gli conferiscono un aspetto elegante e lo soprannominano “old woodsides”.

Il computer debutta sulla copertina di Popular Electronics nel luglio 1976, e attira grande attenzione alla fiera Personal Computing Show di Atlantic City.

Tra il 1976 e il 1979 vengono venduti circa 12.000 esemplari (tra kit e unità già assemblate).

Caratteristiche tecniche in sintesi:

  • CPU: Intel 8080, ~2 MHz
  • Memoria: 8 KB base, espandibile fino a 48 KB (o 64 KB secondo alcune fonti)
  • Video: VDM‑1 integrato, output su monitor/TV
  • Espansione: 5 slot S‑100 interni
  • Software: ROM personali (CONSOL, SOLOS, SOLED), BASIC/5, Extended BASIC

Processor Technology ambisce a migliorare il Sol‑20 con floppy disk, grafica a colori e maggiore memoria. Tuttavia, l’ingresso sul mercato di concorrenti più economici come il TRS‑80 (venduto nei negozi Radio Shack) e l’Apple II con grafica a colori riducono drasticamente le vendite del Sol‑20.

Inoltre, sorgono problemi legali: la società che sviluppa il BASIC per il Sol‑20 lo vende anche ad altri, e Processor Technology perde la causa. I tentativi di lanciare il loro sistema operativo PTDOS e un’unità floppy (Helios II) si rivelano infruttuosi e poco affidabili.

Questi problemi, uniti a schede memoria dinamiche difettose, causano il fallimento dell’azienda nel 1979.

Il Sol-20 rappresenta un punto cruciale nella storia dei personal computer: precursore del formato “tutto-in-uno”, con tastiera, video e alimentatore integrati in un unico chassis.

La visione di un sistema completo pronto all'uso anticipa la strada verso i moderni home computer.

Nonostante il successo iniziale e il seguito di appassionati, la rapida evoluzione del mercato e le difficoltà tecniche e legali segnano la sua fine nel 1979.

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