L'Atari Corporation di Jack Tramiel

ataricorp logoTramiel riorganizza completamente la società, licenziando oltre 1000 dipendenti compreso il CEO James Morgan, e assumendone la guida in prima persona, mentre il figlio Sam diventa presidente. La scelta di concentrarsi esclusivamente sul mercato dei personal computer, spingere Tramiel ad ignorare del tutto la proposta di Nintendo di vendere la console Famicom con il marchio Atari, cosa che si rileverà un errore madornale, visto che la Nintendo Entertainment System (NES), venduta poi direttamente dalla stessa Nintendo, dominerà il mercato delle console nella seconda metà degli anni ’80.

Il nuovo personal computer Atari Corp., basato sul Motorola 68000  e pensato per poter competere con il Macintosh, segue la filosofia da sempre alla base delle scelte di Tramiel: “computers for the masses, not the classes”.

Il progetto però richiede tempo, soprattutto per le funzioni multimediali e per lo sviluppo del sistema operativo GUI-based, e Atari Corp. decide di presentarsi al CES di gennaio del 1985 con la serie XE (XL Extended) di transizione: arrivano così il 130XE (con 128Kb e un costo di 149,95dollari) e il 65XE (64KB a soli 99,50 dollari) entrambi con un nuovo design e commercializzati a partire da Aprile, in modo da smaltire le scorte dei modelli precedenti, soprattutto 800XL.

Bisogna attendere luglio (sempre del 1985) per i nuovi Atari ST (520/1040) dal design ereditato direttamente dalla serie XE, ma con un architettura innovativa e il nuovo sistema operativo TOS (The Operating System / Tramiel Operating System), la cui GUI si aggiudica la palma di prima interfaccia a colori per personal computer, anticipando l’Amiga 1000 di qualche mese.

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Atari 520ST

Nonostante la buona accoglienza dei modelli ST, soprattutto nel settore musicale, il dominio dei personal IBM è sempre più evidente, e Atari Corp. è costretta a ripiegare su due modelli “console” per far cassa: Atari 7800, ereditato dall’acquisizione e pronto dal 1984, e Atari 2600Jr, una rivisitazione dell’originale VCS. L’avventura nel mondo delle console domestiche a 8bit si chiude definitivamente nel 1987 con l'XE Video Game Systemvenduta con in bundle il gioco Missile Command.

I proventi della vendita di console, servono a Tramiel per realizzare (1987) una propria linea di IBM-compatibili basati su CPU Intel dall’8088 all’80386 e tentare l’arrembaggio al settore “portatile” con la console Lynx (1989, progettata da Epyx) e Lynx 2 (1992), ma soprattutto con il piccolo gioiello Atari Portfolio (progettato da DIP), primo palmare compatibile MS-DOS e star indiretto di diversi film, tra cui Terminator II.

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Atari Portfolio all’opera in Terminator 2

Tutti i tentavi fatti per ritagliarsi un ruolo nel mondo dei home/personal computer, compresa la consolle Jaguar del ‘93, non riescono a risollevare Atari Corp. dalla greve situazione economica in cui versa, costringendola ad una serie di cessioni: nel 1994 Sega acquista quasi tutti i brevetti per 40milioni di dollari, mentre nel 1999 la Hasbro Interactive ne prende il controllo completo per 5milioni di dollari. Hasbro viene a sua volta acquisita daInfogrames SA, che la trasforma prima in Infogrames Interactive SA e successivamente in Atari Interactive. La stessa Infogrames SA diventata Atari SA e detiene tutt’ora i diritti sul marchio.

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Il logo Atari Interactive

Bisogna evidenziare che l’altro “pezzo” dell’originale Atari, Atari Games, rimasta sotto il controllo della Warner Communication, nel 1996 viene presa di mira dallo stesso Bushnell che, però, non riesce ad acquisirne il controllo, che passa alle WMS Industries. La società si trasforma così in Midway Games West, abbandonando il nome storico per evitare problemi legali di gestione del marchio con Atari SA, anche se poi, nel 2003, cesserà comunque tutte le attività.

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