VisiCalc

Quando VisiCalc, scirtto da Bricklin e Frankston (Software Arts), arriva ufficialmente sul mercato nel 1979, è qualcosa di completamente inedito.

bricklin frankston storia informatica

Bricklin e Frankston

Nessun altro software per microcomputer, fino a quel momento, aveva avuto un impatto così immediato e tangibile sul modo di lavorare delle persone. Il programma si presenta come un semplice foglio a griglia, simile in apparenza a quello cartaceo utilizzato da sempre per calcoli finanziari e previsioni.

Ma dietro quella griglia c’è un motore che permette qualcosa di rivoluzionario: la possibilità di modificare un valore e veder aggiornare automaticamente tutti i risultati collegati, in tempo reale. La potenza di VisiCalc risiede nella sua interattività. Gli utenti possono inserire numeri, formule, riferimenti tra celle. Il programma calcola all’istante i risultati. Si possono costruire modelli complessi, bilanci, preventivi, tabelle di ammortamento,  e modificarli con pochi tasti. È un approccio visuale, che non richiede conoscenze di programmazione: tutto si fa con tastiera e monitor, in modo naturale.

Rispetto ai fogli di calcolo cartacei, si riducono drasticamente tempi, errori e ricalcoli. Non è un caso che i primi entusiasti di VisiCalc siano proprio gli studenti MBA di Harvard come Bricklin, futuri manager e consulenti, che riconoscono subito l’utilità pratica dello strumento.

Il programma permette di simulare scenari economici, analizzare ipotesi “what-if” (cosa succede se…), fare analisi di sensitività: attività che prima richiedevano giorni di lavoro manuale ora si completano in poche ore. Lanciato inizialmente per Apple II, VisiCalc si diffonde rapidamente grazie a una combinazione di fattori: la crescita del mercato dei personal computer, la sua utilità trasversale, la qualità del prodotto.

Le recensioni sono entusiastiche. Riviste come Byte e InfoWorld lo definiscono una “svolta”. Gli utenti, anche non tecnici, lo comprano e imparano a usarlo in autonomia. Fylstra e il team di Personal Software curano con attenzione anche l’aspetto editoriale: VisiCalc viene venduto in una scatola elegante, con manuali chiari e esempi pratici. È un prodotto professionale pensato per utenti professionali. I numeri confermano il fenomeno: entro la fine del 1980, VisiCalc vende oltre 100.000 copie.

Diventa il software più venduto per Apple II, ma anche per altri sistemi su cui viene successivamente portato: Atari 800, Commodore PET, TRS-80, e soprattutto l’IBM PC, lanciato nell’agosto 1981.

visicalc apple2VisiCalc per Apple II (Foto collezione privata Felice Pescatore)

La presenza di VisiCalc nella lista ufficiale di software IBM è uno dei fattori decisivi per la credibilità del PC IBM come macchina per il business. VisiCalc diventa rapidamente sinonimo di “lavoro con il computer”.

Per molti utenti, è il primo e unico programma che usano. Persino chi non ha interesse per la tecnologia si avvicina all’informatica spinto dal bisogno di strumenti come questo. In un certo senso, è VisiCalc, non Apple, non IBM, a trasformare il computer in strumento di lavoro universale.

Tanto è potente l’effetto traino di VisiCalc che nei primi anni ’80 si inizia a parlare per la prima volta di software-driven hardware adoption: la vendita di computer cresce perché c’è un’applicazione “irrinunciabile”. Questo meccanismo verrà ripetuto anni dopo con Lotus 1-2-3, Excel, AutoCAD, Photoshop. Ma VisiCalc è il primo.

È la prova tangibile che il software può “vendere” l’hardware, e non solo viceversa. Il successo economico è straordinario.

Nel 1981, VisiCalc rappresenta oltre il 70% dei ricavi di Personal Software. Nel 1982, i ricavi raggiungono quota 22 milioni di dollari, cifra impressionante per un’azienda nata solo quattro anni prima. Anche i fondatori di Software Arts,  Bricklin e Frankston,  ricevono importanti guadagni dalle royalty, ma preferiscono mantenere il controllo tecnico del programma, rifiutando per anni di cedere i diritti a Personal Software.

Nel frattempo, il team di Fylstra continua a promuovere VisiCalc con intelligenza. Il programma viene migliorato, portato su nuove piattaforme, dotato di versioni “enhanced”.

La sua notorietà cresce fino a diventare un vero fenomeno culturale: viene menzionato nei telegiornali, nei libri sul business, persino nelle pubblicità. In molte aziende, la frase “ci serve un VisiCalc” diventa sinonimo di “abbiamo bisogno di un computer”. Ma, come spesso accade nel mondo dell’innovazione, il successo porta con sé anche sfide. Il dominio di VisiCalc, per quanto impressionante, si basa su un prodotto scritto in linguaggio BASIC, con una struttura software ormai datata, pensata per hardware a 8 bit.

Nel frattempo, il mondo cambia. I PC diventano più potenti, i concorrenti più agguerriti, e l’utenza più esigente. Personal Software, nel frattempo ribattezzata VisiCorp, inizia a rendersi conto che per restare al vertice non basta più VisiCalc. È necessario innovare, creare una famiglia di applicazioni integrate, fare il salto da software pionieristico a vera piattaforma professionale.

Questo desiderio di espansione, però, porterà l’azienda ad affrontare nuove sfide, alcuni errori strategici e una concorrenza sempre più agguerrita.

Ma VisiCalc, comunque vada, rimane una pietra miliare. Il primo grande software professionale della storia dei personal computer: la prima killer app.

Free Joomla templates by Ltheme