Ambra

Nel 1992 fa la sua comparsa sul mercato europeo Ambra, un PC compatibile IBM prodotto da ICPI (Individual Computer Products Ltd.), una sussidiaria della stessa IBM.

ambra logo

L’iniziativa rappresenta una mossa insolita: IBM immette sul mercato un proprio clone, in diretta concorrenza con la gamma IBM PS/VP (Personal System ValuePoint), destinata alla fascia entry-level. L’operazione, probabilmente, serve a sperimentare nuovi approcci di marketing e produzione, testando strategie per ridurre i costi senza intaccare le prestazioni.

Gli Ambra si distinguono immediatamente dal resto del mercato per il design di chiara impronta tedesca, frutto della collaborazione con Frog Design di Altensteig. Le linee sono curate, con frontali curvi e combinazioni cromatiche grigio nave da guerra e bianco sporco.

Il primo lotto di produzione è affidato a Wearnes, mentre la seconda serie viene assemblata nello stabilimento IBM di Greenock, in Scozia.

La gamma iniziale comprende tre modelli:

  • Sprinta: desktop slimline.
  • Hurdla: desktop full-size.
  • Treka: notebook.

L'Hurdla viene reso disponibile in configurazioni con processori Intel 386 o 486, fino al 486SX a 25 MHz, espandibile con il coprocessore matematico Intel Overdrive 487SX. Le dotazioni tipiche includono:

  • RAM: 4 MB (espandibile).
  • HDD: 100 MB.
  • Unità floppy: 3,5".
  • Slot di espansione: 6 slot ISA.
  • Supporto per coprocessore matematico.

Le prestazioni sono competitive, e i computer, di per sè, adottano soluzioni di design peculiari:

  • Monitor SVGA 14” con cornice liscia e piattaforma superiore in plastica grigia, montato su un supporto incrociato fissato al case.
  • Case curvo dal frontale grigio, robusto e ben rifinito.
  • Mouse PS/2 proprietario: mezzo guscio arrotondato in cui i pulsanti si premono verso l’utilizzatore, una soluzione che suscita opinioni contrastanti.
  • Tastiera slim dedicata, sostituita in seguito da modelli “clacky” IBM rimarchiati Ambra.

Un limite evidente riguarda l’installazione di unità CD-ROM: l’uso di lettori beige standard porta sempre a rompe l’armonia estetica del frontale curvo.

La dotazione software varia a seconda della configurazione, ma comprende sempre MS-DOS 5.x e Windows 3.1, spesso affiancati da Lotus Ami Pro, uno dei word processor più apprezzati degli anni ’90. L’approccio è orientato a fornire una soluzione “pronta all’uso”, con sistema operativo e strumenti di produttività già installati.

Come accennato, accanto ai modelli desktop Sprinta e Hurdla, la gamma Ambra include anche un notebook: l’Ambra Treka, presentato nel 1992 come  la proposta “mobile” del marchio, mantenendo compatibilità e filosofia dei sistemi fissi, ma in un formato compatto.

Il Treka è un portatile IBM-compatibile equipaggiato, a seconda delle versioni, con processori Intel 386SX o 486SLC/SX, abbinati a MS-DOS 5.x e Windows 3.1,  display LCD monocromatico da circa 9–10 pollici, con risoluzione VGA (640×480), tastiera completa e puntatore integrato opzionale. Come unità di archiviazione, il Treka integra un floppy disk da 3,5″ e, nelle versioni più avanzate, un hard disk con capacità tipicamente compresa tra 80 e 120 MB. Il peso si aggira intorno ai 3–4 kg, in linea con i notebook business dell’epoca.

Il design segue lo stile sobrio e funzionale tipico della linea Ambra, con logo frontale e finitura in grigio chiaro. Anche in questo caso l’assemblaggio è curato da ICPI.Pur offrendo buone prestazioni e piena compatibilità, l’Ambra Treka non riesce a imporsi come i modelli desktop, complice la concorrenza agguerrita nel segmento notebook e la breve vita commerciale del marchio Ambra. 

Nel 1993 Ambra lancia varianti aggiornate:

  • Sprinta II – Desktop slimline dal frontale piatto.
  • Hurdla mT – Mini tower che sostituisce l’Hurdla full-size.

Entrambi i modelli montano CPU Intel 486 (SX/25, DX/33 o DX2/66) e mantengono il caratteristico monitor da 14”. In questo periodo viene introdotta anche una linea più economica denominata Maverick, che però incontra scarso successo.

Parallelamente, la comunicazione marketing subisce un cambiamento: lo stile iniziale “less is more” lascia spazio a una promozione più orientata al mercato business, segno di un riposizionamento strategico.

Nel 1994 IBM interrompe la distribuzione degli Ambra in Europa. Le motivazioni ufficiali non vengono chiarite, ma è probabile che il brand sia stato percepito come potenziale concorrente interno alla stessa IBM. Il progetto, nonostante le buone prestazioni e l’originalità del design, non riesce a consolidarsi sul mercato.

Oggi, gli Ambra PC sopravvissuti sono rari e apprezzati dai collezionisti, rappresentando un esempio di come IBM abbia tentato, per un breve periodo, di sperimentare un approccio più audace nel design e nel posizionamento dei propri PC compatibili.

Free Joomla templates by Ltheme