Le cassette "Napoletane"

Negli anni ’80, dentro la selva di cassette da edicola dai titoli taroccati, a Napoli prende forma una via diversa: compilation di giochi con i nomi originali. È pirateria pura, ma con una promessa semplice e irresistibile per i giocatori: trovi proprio quel gioco che cerchi.

Una scelta in controtendenza che incontra subito il favore degli appassionati e dando vita al filone delle “cassette napoletane”, anche se la distribuzione non  è solo locale, ma raggiunge diverse province italiane.

Gli appassionati si trova difronte a delle pubblicazioni caratterizzate da:

  • Packaging: guscio trasparente/nero, talvolta busta con foglietto.
  • Frontespizio: spesso solo elenco giochi, niente manuali.
  • Schermate: intro con logo personalizzato.
  • Frizione zero: nessun rebus di titoli tarocchi: nomi originali.
  • Valore: prezzo basso, tanti giochi, trainer e livelli completi che danno la percezione di prodotto migliore dell’originale.

I marchi che percorrono questa strada sono diversi, Soft Home, Visa Soft, Penguin Soft, Magicsoft, M.P. Soft, ma la scena ruota attorno a due poli magnetici: Alga Soft (poi New Alga Soft, poi Mr. Games) e F.S.N. (Federation Software & Hardware Diffusion Center of Naples).

A Napoli la cultura del “parallelo” si sedimenta prima degli home computer, a partire dalla seconda metà dei ’60 quando iniziano a circolare pellicole Super8 ricavate (male) dai 35 mm (al costo di circa 100.000 lire / 50 euro, un terzo dell’originale) che fanno la fortuna dei cine-noleggi (6–10.000 lire ad affitto). Negli anni ’70 esplode la pirateria musicale: bancarelle, supporti precari, prezzi popolari (3 - 5.000 lire , 1.50-2.50 euro) e persino bootleg di concerti.

Quando arrivano gli home computer, la città è già allenata alla “distribuzione alternativa”.

Le pubblicazioni non riguardano solo le cassette, ma anche i floppy disk, sempre però all'insegna del risparmio: il floppy è accompagnato da una rivista non più stampata su carta, ma inserita direttamente all’interno del supporto digitale stesso, affiancato solo da un cartoncino con una copertina promozionale. Questo sistema però, se da un lato riduce i costi, dall’altro rende molto difficile capire in anticipo il contenuto dell’uscita, obbligando l’utente a provarlo fisicamente sul computer.

 

Caratteristiche uniche delle cassette napoletane

Le cassette pirata "napoletane" sono ritenute, come accennato, superiori sia alle classiche cassette pirata da edicola che, paradossalmente, alle controparti originali, grazie a una serie specifica di caratteristiche:

  • spesso contengono tutti i livelli di un gioco multilivello, mentre le “classiche” cassette da edicola mettono tipicamente solo il primo livello. Inoltre, nelle "napoletane" si può anche giocare al singolo livello come se fosse un gioco a sé stante, senza dover caricare tutto passando dal primo.
  • riportano i giochi col nome originale e non alterato, consentendo di comprare la cassetta per giocare proprio al gioco cercato.
  • i giochi all'epoca sono davvero molto difficili e i multi-titoli quasi impossibili da finire, infatti, spesso si spendono capitali per i giochi originali ma non si riesce mai a completarli, mentre le "napoletane" inseriscono trainers o trucchi incorporati, che permettono di finire agevolmente qualsiasi gioco.
  • spesso contengono molti più giochi delle normali cassette da edicola, specie nelle uscite a due cassette dove i giochi sono davvero tantissimi, ed inoltre pubblicano giochi dai nomi molto importanti che mai uscirebbero nelle normali cassette da edicola.
  • di fatto sono molto più economiche delle normali cassette da edicola, pur contenendo più giochi o addirittura presentandosi con due cassette per uscita, ed inoltre i caricamenti risultano perfino più brevi dell'originale grazie a particolari tecniche "turbo" di registrazione.

Il successo è enorme: per pochi soldi, i giocatori ottengono decine di titoli e la possibilità di completare giochi altrimenti quasi impossibili.

 

I precursori: Soft Home e Visa/Nova Soft

A fare da apripista al fenomeno delle cassette napoletane, nel 1984, sono le Soft Home: rarissime, ricordate per il logo dei Ghostbusters in etichetta. Sono da considerarsi come una sorta di banco di prova

Nel 1985 arrivano le Visa/Nova Soft in due varianti:

  • Compilation, stile Soft Home (sempre con nomi originali).
  • Uscite C16/+4, vendute in edicola e in negozio nell'edizione one-game, ovvero copie perfette degli originali.

Anche le Visa/Nova Soft durano poco, ma il tempo è sufficiente ad aprire la strada ai "big".

 

Settembre 1986: il mito Alga Soft

Il vero salto avviene nel settembre del 1986, quando compaiono le celebri Alga Soft, destinate a diventare il simbolo della pirateria napoletana. Le cassette costano 10.000 lire per due pezzi (circa 5 euro) e contengono decine di giochi. 

Le Alga Soft sbaragliano la concorrenza: le cassette italiane raramente superano 6-8 giochi, mentre le napoletane ne offrono molti di più, inclusi titoli a più livelli. I caricamenti sono personalizzati: mitica la schermata con la scritta Alga Soft e la bandiera italiana.

giochi cassette algasoft bandiera italiana

Storica schermata di avvio delle Alga Soft con la bandiera italiana

Solo anni dopo si scopre che il nome “giusto” è Al.Ga.: sono le iniziali di Alfredo Gargiulo, cartolaio del Vomero che, nel tempo libero, allestisce una “micro-fabbrica” di cassette.

In sintesi le Alga Soft si caratterizzano per:

  • Supporti: cassette anonime, qualità media ma sorprendentemente longeva (molte funzionano ancora oggi).
  • Prezzo: 10.000 lire 5 euro circa) per 2 cassette.
  • Contenuto: tanti giochi, spesso multi-load completi (cosa rarissima altrove) con schermate di load personalizzate con Alga Soft e bandiera italiana.
  • Distribuzione: capillare in città, poi in provincia e in Campania; l’eco arriva fin oltre regione. Numero fisso in etichetta 081/369933 (oggi inattivo). 
  • Confezione: confezioni spartane ma riconoscibili.
  • Capillarità: gli edicolanti sono il punto di snodo, dove si passa e si chiede “il numero nuovo”, ma anche gli arretrati. Nasce persino una micro-economia dell’usato/scambio tra ragazzi.

I giochi arrivano in città in più modi:

  • Crack nord-europei (con intro, scroller, trainer) che circolano per passaggi di mano.
  • BBS estere: qualcuno scarica via modem e rilancia localmente.
  • Editing locale: Alga (cos' come dopo F.S.N.) personalizza: intro locali, scritte, talvolta piccoli fix, loader turbo per accorciare i tempi.

La prima fase corre fino al n. 20 + uno special (con, tra gli altri, Indiana Jones and the Temple of Doom). Dal gennaio 1988 parte una numerazione cronologica: 1/88 … 14/88, poi 1/89 … 7/89. In totale 42 uscite = 84 cassette. Nel giugno 1987, per il primo Scudetto del Napoli, esce un n. 11 celebrativo con scudetto in copertina.

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Cassetta Algasoft (Foto collezione privata Felice Pescatore) 

Esistono anche le “Alga da 6000”, vendute a 6.000 lire (da qui il nome, pari a circa 3 euro), che offrono la copia esatta dell’originale e quindi un solo titolo per supporto.

Alga Soft sbaraglia le cassette “italiane” proponendo titoli nuovi e spesso introvabili nelle altre collezioni, anche se la "quantità" resta il suo punto di forza.

Si prenda come esempio il numero 15B che su una sola cassetta mette:

Game Over, Great Gurianos, Operation–Iron Hawk, Cataball, Frenesis, Air Wolf 2, New Ambush ’87, Ecuin, Exolon, Rebel, Deliverance, The Enforcer, High Frontier, Sector 90, Dr. Jackle and Mr. Wide.

La gemella 15A ospita anche Road Runner (multi-load). 

Alga Soft chiude formalmente la propria produzione a metà del 1989, ma già il mese successivo nasce New Alga Soft, con copertina viola, sembra sempre per opera di Gargiulo. La periodicità diventa quindicinale e il prezzo sale a 6.000 lire (3 euro circa) per una sola cassetta.

L’esperimento dura poco: New Alga Soft viene presto sostituita da Mr. Games, identica nella formula ma con copertina blu.

 

FSN: più giochi, più qualità

Circa un anno dopo Alga Soft, nascono le compilation F.S.N. (Federation Software & Hardware Diffusion Center of Naples).

Sembra che a crearle sia stato un certo "Alfonso" a Portici, insieme a diversi amici.

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Cassetta e Cartoncino FSN 11  (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Rispetto alle Alga, hanno un raggio di distribuzione più limitato ma una qualità superiore: più giochi per uscita, supporti Sony, trainers inclusi.

In sintesi le F.S.N. si caratterizzano per:

  • Supporti: spesso Sony (percepiti come “migliori”).
  • Contenuti: più giochi per cassetta, trainer incorporati.
  • Crediti: sostituiti o “napoletanizzati”, senza cambiare i titoli.
  • Mossa chiave: floppy. FSN capisce prima di altri la potenza del disco e propone compilation su 3 floppy doppia faccia allo stesso prezzo.

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Cassette FSN  (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Tra il 1988 e il 1990, con 20.000 lire (10 euro circa) gli appassionati possono portarsi a casa 4 cassette (Alga Soft + FSN) o 2 cassette e 3 floppy con praticamente tutto ciò che è recensito su Zzap! e riviste simili.

Le FSN sopravvivono fino al 1992, concludendo la loro avventura con il numero 16bis.

 

Collane Paralle e Minori

Accanto ai giganti Alga e F.S.N. proliferano diverse etichette e marchi minori, alcune di breve durta:

  • Winner Games: escono sempre in coppia, dedicate a giochi di grandi dimensioni e multi-livello. In totale 6 uscite (12 cassette), arrivate troppo tardi nella vita del C64.
  • Wow! Games: molto simili nello stile alle FSN, probabilmente prodotte dagli stessi autori.
  • D.J. HIT 64: un caso particolare. Ogni uscita è accompagnata da due pagine stampate in maniera amatoriale, una mini-rivista realizzata dagli stessi pirati. Il primo numero appare nel maggio 1986. Celebre l’errore in copertina: “questo giornalino che lei a trovato”, con il verbo avere senza la “h”.
  • Penguin Soft, Magic Soft, Hotline Soft: queste ultime si spingono anche nel mondo Amiga e PC.
  • Soft Home, Visa Soft: tra le prime a uscire, negli anni 1984-85.

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Cassette Winner Game  (Foto collezione privata Felice Pescatore)

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Cassetta WOW! Games  (Foto collezione privata Felice Pescatore)

All’inizio degli anni ’90, le edicole si riempiono di riviste con floppy pirata, che seguono la linea spartana delle Alga Soft: cartoncino promozionale e floppy allegato, con il contenuto della rivista direttamente nel disco. Questa scelta però rende difficile identificare il contenuto senza inserire il supporto nel lettore.

Le pubblicazioni su floppy più note sono:

  • ZIP Disk
  • Superfloppy 64
  • M.A.S.H. (nessun legame con la MSH del Nord)
  • Hit Parade 64 (da non confondere con la collana su cassetta)
  • New Games 64 per Commodore

Di.Erre (con sede prima in Vico Pallonetto S. Chiara, e poi in Via Mezzocannone) nel 1992 propone la collana TRIS 64, che ricicla tre dischi da riviste diverse, venduti insieme a prezzo vantaggioso: 10.000 lire (circa 5 euro) i primi numeri, 5.000 (circa 2.50 euro) lire dal terzo in poi.

giochi cassette dierre schemata avvioSchermata di presentazione Di.Erre riciclata per più opere

Non di rado le pubblicazioni su floppy includono, oltre ai giochi, anche numerosi programmi di utilità, rendendole di fatto delle raccolte miste capaci di soddisfare un pubblico più ampio.

 

La rivista PIRATA

Nel 1988 appare la rivista mensile PIRATA, con tanto di simboli inneggianti alla pirateria. Il formato è innovativo: un cofanetto in plastica rigida che contiene la rivista cartacea e un floppy disk con cinque giochi famosi. La pubblicazione ha una redazione con indirizzi di contatto e tenta di proporsi come una rivista vera e propria.

Sulla rivista non è impressa la data, ma è possibile ricavarla dall’analisi dei giochi allegati: Addams Family e Space Crusade, entrambi disponibili a 1992 inoltrato per C64.

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La rivista "Pirata" (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Escono probabilmente 10 numeri, ma il successo è scarso.

Nel 1992 o 1993, le copie invendute vengono riciclate: sparisce il floppy, sostituito da una cassetta Alga da 6000 (3 euro circa) o da un floppy Amiga. Compare un bollino “special” sul cartoncino, con prezzo di 6.000 lire (3 euro circa) per il C64 o 10.000 lire per l’Amiga.

È un modo per smaltire i fondi di magazzino e aggirare la nuova legge anti-pirateria, presentando le cassette come allegati editoriali. 

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Lo stile impeccabile della rivista "Pirata" (Foto collezione privata Felice Pescatore)

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Rivista "Pirata" (Foto collezione privata Felice Pescatore)

 

Conclusione

Tra la metà degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, Napoli diventa l’epicentro di un fenomeno unico: un’editoria parallela che trasforma la pirateria in un mercato organizzato, diffuso e riconoscibile.

Dalle prime Soft Home alle leggendarie Alga Soft, dalle ricche FSN alle stranezze delle D.J. HIT 64, fino alle riviste come PIRATA e alle collane su floppy della Di.Erre, le cassette napoletane segnano un’epoca.

Paradossalmente, sono spesso prodotti più completi e accessibili degli originali (si veda il tema delle restrizioni dei detentori dei diritti).

Il grosso delle uscite sparisce dalle edicole intorno al 1993, con qualcosa resiste sottobanco fino al 1995, quando tutti migrano su Amiga e PC.

Il1996, con l’arresto di DJ Erry (figura di spicco del fenomeno relativo alle cassette musicali con il marchio "Mixed by Erry". così come raccontato nell'omonimo film di Sydney Sibilia del 2023) e l'arrivo dei primi masterizzatori CD, segna uno spartiacque e, nel 1997, con il crollo prezzi dei CD-R, la pirateria “commerciale” si industrializza e passa nelle mani della criminalità organizzata (migliaia di bancarelle). 

Resta la storia di un fenomeno irripetibile, che racconta non solo la storia della pirateria informatica, ma anche la creatività, l’ingegno e l’intraprendenza di un’intera generazione.

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