OpenOffice/LibreOffice

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Dopo l'acquisizione di StarDivision e la disponibilità gratuita di StarOfficeSun, in linea con la propria strategia, a luglio del 2000 crea OpenOffice.org, basato proprio su StarOffice con una propria community ed indipendente da Sun, anche se la società fornisce costantemente una sponsorizzazione finanziaria allo stesso.

Nel decennio successivo, OpenOffice.org si ritagli un ruolo di tutto rispetto, soprattutto nel mondo Linux e presso gli utenti che non voglio sobbarcarsi il costo dei concorrenti più blasonati. Aspetto assolutamente rilevante è la crescita vertiginosa della community.

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OpenOffice 3.3

Dopo l'acquisizione di Sun da parte di Oracle (circa 7 miliardi di dollari), si apre un momento confuso per OperOffice, con la società di Ellison che, seppur continuando inizialmente lo sviluppo di StarOffice, mette in dubbio a più riprese la continuità e la legittimità dello stesso OpenOffice.org.

Così, alcuni sviluppatori della community, similarmente a quanto fatto, ad esempio, con OpenSolaris, il 28 settembre 2010 danno vita alla The Document Foundation (TDF) e creano il fork LibreOffice, basato sulla versione 3.3 di OpenOffice.org.

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LibreOffice 3.3

Il nome LibreOffice viene scelto per evidenziare la sua natura completamente open ed indipendente (licenza LGPL), anche se inizialmente si spera che Oracle doni alla neonata fondazione il marchio OpenOffice.org.

Oracle però sceglie una strada diversa e consegna l'eredità di OpenOffice.org all’Apache Software Foundation, che ne cambia il nome in Apache OpenOffice e ne continua lo sviluppo in modo indipendente. Nel 2013 viene presentato Apache OpenOffice 4.0, supportato da IBM sia finanziariamente che nello sviluppo grazie alla funzione con Lotus Symphony, suite donata a sua volta ad Apache Foundation proprio da BigBlue.

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Apache OpenOffice 4

LibreOffice continua, così. sul suo percorso di crescita indipendente, e alla Fondazione si affianca ben presto l’intera community originale di OpenOffice.org, oltre a importanti società del calibro di Canonical, Google, Intel, Novell e Red Hat.

Gli stessi applicativi della suite Writer, Calc, Impress, Base, Draw e Math, vengono completamente riscritti e fanno tesoro dell’integrazione con le estensioni Go-oo (Go OpenOffice), in particolare con OxygenOffice Professional che aggiunge in “Calc” la possibilità di eseguire macro in Visual Basic for Applications (VBA) e l’esportazione in HTML, rafforza il supporto di MS Access per “Base”, e amplia aspetti generali come: la tavolozza dei colori, l’help contestuale, la documentazione addizionale, le clip art, e numerosi modelli ed esempi di documenti arricchiti con oltre 90 font.

Il 25 gennaio del 2011 viene rilasciata la prima versione stabile di LibreOffice (3.3) e, in meno di un anno, circa 20 milioni di utenti (50% di download e 50% da CD/Distro/ecc) cominciano ad utilizzarlo quotidianamente. Ma il vero punto di svolta è il 7 febbraio del 2013 con l’arrivo di LibreOffice 4.0:

LibreOffice 4.0 è la prima release che riflette gli obiettivi della comunità, definiti a settembre 2010, all’epoca dell’annuncio: un codice sorgente più agile e pulito, un maggior numero di funzionalità, una migliore interoperabilità, e un ecosistema più diversificato e più aperto all’integrazione”, [Italo Vignoli, tra i fondatori di TDF e membro del consiglio direttivo].

Tanti i traguardi raggiunti, a partire dai numeri: 500 sviluppatori (tre quarti volontari indipendenti) che hanno contribuito con oltre 50.000 interventi sul codice alla base del funzionamento della suite per l’ufficio.

Da un punto di vista funzionale, LibreOffice 4.0 offre una integrazione più profonda tra le applicazioni che la compongono, grazie soprattutto ai miglioramenti dell’interfaccia utente, e migliora sensibilmente il supporto ai documenti Office Open XML, introducendo filtri speciali capaci di importare i documenti Microsoft Publisher (.PUB) e quelli di Visio 2013 in modo sufficiente per poterli utilizzare.

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LibreOffice 4.0, Calc

Fiore all’occhiello di questa versione è la possibilità di interagire con le più note piattaforme di gestione documentale e CMS: Alfresco, IBM FileNet P8, Microsoft Sharepoint 2010, Nuxeo, OpenText e SAP NetWeaver Cloud Service per citare i più noti. Notevoli miglioramenti anche sul versante prestazionale in genarle con “Calc” molto più veloce nella gestione dei file.

Un ulteriore step evolutivo arriva nel 2014 (luglio) con LibreOffice 4.3 che porta interessanti novità a partire dal migliorato supporto del formato OOXML Strict e a 30 nuove formule Excel. Anche la gestione dei commenti di evolve, rendendone possibile la stampa sul margine destro del documento e formattandoli in maniera più leggibile, mentre “Impress” si arricchisce di nuovi modelli 3D.

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LibreOffice 4.3, Writer

Anche Apache OpenOffice 4.1 pone particolare enfasi sulla gestione dei commenti e sulla migliore compatibilità con i formati terzi.

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Apache OpenOffice 4.1

Agli inizi del 2015 (29 gennaio) arriva il nuovo LibreOffice 4.4 che spinge sull'usabilità, ridisegnando completamente finestre di dialogo, barre dei menu, menu contestuali, barre di stato e righelli. Oltre al consueto miglioramento nel supporto del formato OOXML, la nuova versione consente di firmare digitalmente i documenti PDF in fase di esportazione, offre il supporto per le transizioni OpenGL in ambiente Windows e include due nuovi C-font “liberi” (Carlito e Caladea) pensati come rimpiazzo per Calibri e Cambria di Microsoft.

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4.3 toolbar vs 4.4 toolbar

Passando ai singoli programmi, “Impress” consente ora l'editing dettagliato delle diapositive master, mentre “Writer” contiene un nuovo meccanismo per tenere traccia delle revisioni apportate ai documenti e contiene diverse migliorie per ciò che riguarda le funzionalità di autocorrezione dei testi.

Ad agosto del 2015, LibreOffice 5.0 fa uscire la suite dalla fase di ripulitura del codice successivo al fork da OpenOffice (3.x) e da quella per l’ottimizzazione generale (4.x) diventando una soluzione più efficace e robusta, in termini di funzionalità e in chiave User Experience, con un look-and-feel completamente rinnovato.

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LibreOffice 5.0

Si tratta di una ventata di area fresca per tutti i singoli applicativi: da Calc, ora in grado di lavorare con formule complesse, a Writer, che aggiunge nuove funzionalità di correzione automatica. Secondo The Document Foundation, la nuova versione migliora sensibilmente la compatibilità con Microsoft Office e gli altri player come Apple iWork.

Ma i grandi cambiamenti spesso sono transitori, tant’è che la nuova UI non convince del tutto, spingendo TDF a rilasciare dopo 6 mesi (febbraio 2016) LibreOffice 5.1, con un'interfaccia utente completamente riorganizzata per rendere più facile e veloce l'accesso alle funzionalità. Saltano subito all’occhio i nuovi menù individuali aggiunti su tutti i principali applicativi.

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LibreOffice 5.1 (Slide)

Ancora un passo in avanti sul fronte della compatibilità con i formati delle altre suite Office, mentre  è ora possibile accedere ai documenti sui server remoti (Sharepoint, Google Drive, Alfresco) direttamente dal menu File. La suite è disponibile nelle versione a 32 e 64 bit per i maggiori sistemi operativi desktop (WindowsLinux e Mac OS X), mentre sono stati già annunciati i nuovi progetti legati al mondo mobile e cloud (LibreOffice Online).

Sul fronte OpenOffice lo sviluppo procede a ritmi estremamente più lenti e ad oggi la versione 4.1.2 apporta, fondamentale, una serie di bugfixing e poche nuove funzionalità di rilievo.

Nel 2017, con LibreOffice 5.3, la suite introduce in via sperimentale la Notebookbar, una nuova interfaccia modulare che ricorda il “Ribbon” di Microsoft Office ma con maggiore flessibilità. L’obiettivo: rendere la suite più accessibile a utenti abituati a Office, pur mantenendo la struttura classica per i puristi.

libreoffice notebookbarLibreOffice 5.3 - Notebookbar

La Notebookbar diventa gradualmente più stabile e viene resa disponibile in tre varianti: TabellareRaggruppata e Contestuale compatta, tutte selezionabili a piacere dall’utente.

Nel frattempo, si intensifica lo sviluppo di LibreOffice Online, che, grazie alla collaborazione con Collabora, si propone come vera alternativa a Google Docs e Microsoft 365, almeno in ambienti scolastici, istituzionali e nella Pubblica Amministrazione. 

Con le versioni successive – 6.x e 7.x – la suite continua il proprio percorso di rafforzamento:

  • Migliorata la compatibilità con DOCX, XLSX, PPTX, soprattutto per layout complessi e macro
  • Evoluzione della gestione PDF (con editing avanzato) e supporto a PDF/A per l’archiviazione
  • Introduzione di tab scorrevoli per la gestione dei documenti aperti
  • Nuova icona “Sifr” e revisione visiva per l’intera suite
  • Maggiore cura nei dettagli UI/UX per rendere l’esperienza più fluida anche su display ad alta risoluzione

Nel 2020 viene annunciato un cambiamento strategico con la distinzione tra:

  • LibreOffice Community (gratuita, supportata dalla community)
  • LibreOffice Enterprise (supportata da aziende come Collabora e CIB)

Questa separazione ha l’obiettivo di favorire l’adozione aziendale tramite un modello di supporto commerciale certificato, fondamentale per implementazioni professionali e pubbliche.

LibreOffice è oggi un progetto maturo, stabile, ampiamente diffuso, localizzato in oltre 100 lingue e adottato in enti pubblici di vari Paesi (tra cui Germania, Francia, Italia e Brasile), con crescente attenzione alla sostenibilità e sovranità digitale.

Da notare che LibreOffice mantienre il formato classico di numerazione delle versioni (x.y) fino alla versione 7.6 del 2023, mentre da al 2024 adotta un nuovo schema basato sull’anno e sul mese (AA.MM), iniziando con la versione 24.2, seguita da 24.8, e poi 25.2.

LibreOffice 25.2 aLibreOffice community 25.2

LibreOffice resta l’esempio più riuscito di progetto opened source strategico europeo, in grado di coniugare indipendenza tecnologica, standard aperti e sostenibilità a lungo termine.

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