Cassette da Edicola

La seguente sezione ha solo lo scopo di raccontare uno spaccato storico dell’informatica del nostro Paese (anni 80-90).

Non è collegato a nessuno dei gruppi, editori, distributori o altri citati e non ha l’obiettivo di promuovere in nessun modo la divulgazione del materiale (in particolare delle cassette e dei floppy disk) di cui si parla.

Credits: infogiochi.altervista.org

 

In Italia negli anni ’80, sfruttando pochi accorgimenti, era possibile camuffare la vendita di software pirata, soprattutto nelle edicole e in alcuni negozi compiacenti, complice una legislazione non proprio in grado di fronteggiare la tematica della pirateria informatica.

In particolare, nel decennio 1983-1993, è possibile identificare il fenomeno delle "cassette da edicola", nome legato all'utilizzo della normale cassette a nastro come principale supporto di diffusione dei giochi, vantaggioso sia nella facilità di duplicazione che per la sua economicità.

Un fatto curioso è che sulle cassette sia esplicitato uno specifico copyright, con tanto di dicitura che avverte dei diritti riservati e che ne vietata la duplicazione.

I primi sistemi interessati dal fenomeno sono il Commodore Vic-20 e i vari modelli Spectrum, per poi arrivare a sistemi più evoluti come Commodore 64MSXAmstrad CPC, MSX, abbracciando, praticamente, tutto il parco macchina a 8bit.

A fare da apripista è la cassetta RUN (Acquarius Edizioni), probabilmente la prima in assoluto, pubblicata a novembre/dicembre 1983 e dedicata allo Spectrum, seguita da altre pubblicazioni celebri come la COM64 (Arcadia).

giochi cassette runcd msx collezione fpRUN n.1 (Foto collezione privata Felice Pescatore)

giochi cassette com64 collezione fpCOM64 (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Il panorama va dalle cassette "artigianali", ovvero realizzate localmente e vendute grazie ad accordi diretti con le edicole (di fatto pirateria allo stato puro), fino a vere e proprie pubblicazioni, con tanto di redazione editoriale, che allegano cassette contenenti giochi, e, successivamente, anche floppy disk, appena i costi relativi diventano più sostenibili. 

giochi cassette com64 collezione fpSuper Floppy 64 - Di.Erre (Foto collezione privata Felice Pescatore)

La cadenza di pubblicazione è più o meno regolare (quindicinali, mensili o bimestrali) e la distribuzione è capillare, avvenendo praticamente in tutte le edicole italiane e generando una vera e propria invasione.

I giochi pubblicati, pur partendo da quelli originali, vengono spesso manipolati da “programmatori amatoriali” che si occupano di: rimuovere i riferimenti agli autori originali, cambiare il titolo, tradurli, sproteggerli e ri-proteggerli secondo le esigenze. Inoltre, a valle delle modifiche, viene creato il master per la produzione di massa.

Oltre alla relativa economicità, tipicamente al prezzo di 1 gioco originale si possono acquistare compilation con circa 40 giochi "pirata", a spingere il fenomeno sono le restrizioni imposte dai detentori dei diritti dei giochi originali, che, in diversi casi, lo rendono l'unico canale per poter giocare a molti dei titoli esistenti.

Infatti, come raccontato da alcuni editori (in paricolare da SIPE), chi ha i diritti per la distribuzione dei giochi in Italia, si rifiuta sistematicamente di permetterne la pubblicazione nelle compilation da edicola, non fidandosi del nostro mercato e ponendo delle condizioni inaccettabili.

Ad esempio, si pretende che la casa editrice compri un certo numero di diritti di pubblicazione prima della vendita stessa, invece di utilizzare il solito metodo di pagamento in proporzione al venduto. Un approccio totalmente insostenibile per gli editori, in quanto i costi delle copie delle riviste invendute sarebbero ricaduti tutti su di essi.

La duplicazione delle cassette avviene a livello industriale (ad opera dalle stesse che si occupano delle cassette musicali), predisponendo linee dedicate o ricalibrando quelle esistenti per produrre copie di qualità ed esenti da difetti. Se con il processo standard i problemi di qualità sono tutto sommato minimi, la possibilità di duplicare in modalità "turbo" (tipicamente a velocità doppia) porta non pochi problemi rischiando di alterare oltre il limite di sicurezza le frequenze. La modalità "turbo" è spesso utilizzata da compilation "locali", come ad esempio le Shado (ZX Spectrum).

giochi cassette shado collezione fpShado per ZX Spectrum (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Un'altra curiosità è quella che vede, in particolare nei primi anni, alcune case editrici lanciano l’iniziativa di chiedere ai lettori l'invio di giochi e programmi creati direttamente da loro, con l’impegno di pubblicarli sulle loro riviste dietro relativo compenso che può arrivare a toccare picchi di 1.000.000 di lire (circa 500 euro) per gioco pubblicato. Questo dà un'ulteriore riprova di quanto il business delle cassette da edicola fosse remunerativo.

Una delle motivazioni alla base di questa iniziativa, molto probabilmente, è l'iniziale disponibilità limitata di giochi e la necessità di garantire una continuità nelle pubblicazioni, potesi avvalorata dal fatto che dal 1986, con l’aumento dei titoli disponibili, le richieste dirette ai lettori praticamente scompaiono.

In particolare, Arcadia (con COM64) e SIPE (con Special Program e Special Playgames) sono le più attive in tal senso (soprattutto nel periodo 1985-1986), con quest'ultima che fa una vera e propria campagna di sensibilizzazione (COM64 Bank)durate il suo primo anno di pubblicazione, per poi smettere improvvisamente negli anni successivi.

giochi cassette com64 back collezione fpAnnuncio della ricerca di giochi sull'ultima pagina di COM64 - COM64 Bank (Foto collezione privata Felice Pescatore)

SIPE, con le riviste Special Programe e Special Playgames, continua per diversi anni, seppure con molta meno insistenza rispetto agli inizi e generalmente con piccoli avvisi.

Free Joomla templates by Ltheme