Con un profondo sforzo da parte di tutti, a dicembre, Poel è in grado di spedire i primi prototipi del nuovo personal computer ad alcune software house che è riuscito faticosamente a convincere a sviluppare giochi per esso.
L’hardware e il software vengono spediti a gennaio del 1984 in Giappone per la produzione, mentre la commercializzazione, come detto, avviene ad Aprile del 1984, in due configurazioni differenti: con schermo a fosfori verdi (299£), oppure con schermo a colori (329$).
Pubblicità del CPC 464
Il CPC viene venduto in Gran Bretagna, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Spagna ed Italia e, nonostante l’assenza degli Stati Uniti e del Giappone, il successo è assolutamente di prim’ordine, tanto che Andy Pennel dalle colonne di Popular Computing Weekly non stenta a candidarlo come “Sistema dell’anno”, convinto che il nuovo arrivato possa far passare diverse notte insonni a Sinclair, Acorn e Commodore. In Germania, in particolare, Il CPC 464 riscuote un forte successo e la Schneider inizia a commercializzarne una versione rimarchiata, stringendo un accordo di partnership con AMSTRAD.
AMSTRAD CPC 464 e Schneider CPC 464
Nell’autunno del 1984, AMSTRAD rilascia il kit per collegare il lettore floppy da 3” al CPC 464, composto da: interfaccia DDI-1, cavo di connessione per due unità e un floppy drive FD-1. Presente anche un’interessante componente software, composta dal CP/M 2.2 e il linguaggio Logo.
La soluzione AMSTRAD è di buona fattura e ottimizza quanto disponibile sul mercato in termini di componenti elettronici, il che, abbinato ad un prezzo decisamente interessante e a una buona strategia di marketing, lo porta rapidamente in vetta nel settore dei personal computer ad 8 bit. Una versione speciale del CPC 464, denominato CPC 472, con 8KB di RAM installati ma non utilizzabili, viene presentata per aggirare il limite imposto in Spagna di dover tradurre il software in Spagnolo per i computer con 64KB di RAM.
CPC 472
Nel 1985 arriva il CPC 664, con floppy integrato da 3” al posto della cassetta, e il CPC 6128, una sua versione aggiornata con 128KB di RAM, pensata per il mercato statunitense e per le piccole imprese.
CPC 664
Nel 1986, AMSTRAD arriva a dominare l’intero settore dei personal computer ad 8bit in Europa, con oltre 3 milioni di unità vendute. Il successo è dovuto anche all’ottimo lavoro svolto dalla sussidiaria Amsoft (creata nel 1984 in contemporanea con il lancio del CPC 464 e successivamente fusa con la casa madre nel 1989), pensata per creare una vera e propria libreria di software, prodotta in gran parte da società terze, da mettere a disposizione degli utenti.
Uno dei primissimi titoli disponibili, e anche uno dei più apprezzati, è il platform Roland in the Caves, con cui Sugar decide di fare un “omaggio” a Perry, chiamandolo con il suo nome e richiamando il fatto di aver attribuito al CPC 464 un nome ottenuto anagrammandolo.
Roland in the Caves
Anche nella creazione di Amsoft è possibile ritrovare una similitudine con l’approccio di Steve Jobs in Apple. L’iCEO, infatti, riteneva che il software era fondamentale per il successo del Macintosh, cosa che lo spinse a ricercare accordi anche con i più agguerriti competitor, Microsoft in primis, per portare sul piccolo gioiellino soluzioni di primordine.