Rhapsody e Darwin

darwinpowered Con l’arrivo a Cupertino della tecnologia NeXT, inizia lo sviluppo di Rhapsody che vede nel giro di poco più di un anno il rilascio di due developer release: settembre del 1997 e maggio 1998. Il sistema è basato principalmente sulla versione 3.0 di Mach, e su alcuni elementi di FreeBSD 3.2, ma non è dotato di un microkernel “puro”, bensì utilizza un approccio ibrido con soluzioni spesso tipiche dei kernel monolitici.

Il 16 Marzo del1999, Apple presenta MacOS X Server 1.0 e, parallelamente, rilascia la developer preview 0.1 dell’edizione desktop, codename Darwin, sotto licenza APSL (Apple Public Source License).

Se a Darwin si aggiungono i Core Frameworks, gli Application Frameworks (Cocoa, Carbon e Java) e l'interfaccia grafica proprietaria Aqua, quello che si ottiene è, sostanzialmente, MacOS X. Detto ciò, Darwin è un sistema operativo completamente indipendente e il suo utilizzo separato dalle componenti di Cupertino è più comunemente conosciuto come OpenDarwin

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Hexley la mascotte ufficiale di Darwin che evidenzia la derivazione da BSD

I driver sfruttano l’IOKit, che ragiona in termini di “oggetti”, offrendo molte potenzialità e fornendo una forte stabilità, ma richiedono la conversione dei driver BSD esistenti per poter essere utilizzati da Darwin. Potenzialmente, con IOKit, ogni driver può essere caricato e rimosso dinamicamente e la quantità di codice ridondante nello sviluppo viene notevolmente ridotto.

Da un punto di vista della user experience (UX), l'utente si trova difronte a un ambiente molto simile agli altri BSD, anche se eredita da NeXT alcune peculiarità di gestione al fine di centralizzare aspetti comuni relativi alla configurazione della macchina piuttosto che doversi districare tra vari micro-comandi.

Tutto ciò si concentra in NetInfo, comunque bypassabile in favore dei comandi classici BSD.

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