Negli ultimi giorni di febbraio 2013 il nuovo colpo di scena: LG annuncia di aver siglato un accordo definitivo con HP per acquistare WebOS e trasformarlo nel sistema operativo di riferimento per le proprie Smart TV, commentato direttamente dal presidente Skott Ahn:
“con l’acquisizione di WebOS si crea un nuovo percorso per LG, capace di offrire un'esperienza utente intuitiva e servizi Internet attraverso un'ampia offerta di dispositivi elettronici consumer"
La società sud coreana acquista sia il codice sorgente che i brevetti di webOS, e porta all’intero della sua struttura il relativo team di sviluppo creando il nuovo LG Silicon Valley Lab. Tra gli accordi vi è l'impegno a supportare il parco utenti ereditato di Palm ereditato a suo tempo da HP.
webOS così abbandona il mondo della telefonia e degli smartphone, mentre quello che non è assolutamente chiaro è se il progetto open webOS avrà vita a propria o se verrà spento sulla falsa riga di quanto fatto da Oracle con openSolaris.
Si conclude così una vicenda tortuosa che ha visto scomparire la storica Palm ed il suo PalmOS, che tra acquisizioni, clonazioni e chi più ne ha più ne metta, si trasformò in WebOS grazie al tentativo di Jon Rubinstein, ex Apple ed ultimo CEO di Palm, di ridare linfa allo storico sistema operativo.