Storia di Ashton-Tate

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Fondata nel 1980 da George Tate e Hal Lashlee, Ashton-Tate divenne rapidamente una delle aziende di software più influenti al mondo, in particolare grazie al database DBASE. Il nome della società è il connubio tra il cognome di uno dei suoi fondatori (Tate) e il nome suo pappagallo (Ashton), la cui gabbia era conservata proprio nell’ufficio di Tate a Culver City.

Cecil Wayne Ratliff (che si fa chiamare Wayne) nasce il 10 dicembre 1946 a Trenton, Ohio (vicino a Cincinnati) e già dal college, Ratliff scopre la propria passione per la programmazione e ottiene un impiego come informatico presso Martin Marietta a Denver. Nel 1969, Ratliff viene arruolato nell’esercito degli Stati Uniti per sostenere lo sforzo bellico in Vietnam, ma non viene inviato al fronte, piuttosto è destinato allo sviluppo di un simulatore strategico di guerra chiamato LOGEX e scritto in COBOL. Anche se ha avuto modo di fare un po’ di lavoro di programmazione, riferisce che la maggior parte

Dopo due anni nell’esercito, Ratliff torna da Martin Marietta e si occupa del programma Viking per il Jet Propulsion Laboratory (JPL, di cui la società era appaltatrice). In particolare, nel 1976 diventa responsabile della creazione del sistema di archiviazione e organizzazione dei dati MFILE per il software di supporto del lander Viking, una sorta di sistema di gestione di database (DBMS).

“That was in 1976, around the time that I became interested in designing and experimenting with natural language, so I bought an IMSAI 8080 8-bit computer kit and put it together. It took a year to put the thing together, mostly waiting for parts. I had to solder more than 2,200 joints. Of course, if I could have bought it assembled for the same price, or even close, I would have. Once I had put it together, all I had was a computer. Nothing was included except 1K of memory. You had to keep buying things, such as a keyboard. I had already spent $1,000 for the kit, then I had to spend another $159 for a keyboard. Eventually I ended up spending about $6,000.

“Era il 1976, più o meno il periodo in cui iniziai a interessarmi alla progettazione e alla sperimentazione con il linguaggio naturale, così comprai un kit per computer IMSAI 8080 a 8 bit e lo assemblai. Ci volli un anno per mettere insieme il tutto, soprattutto per l’attesa dei componenti. Ho dovuto saldare più di 2.200 giunti. Certo, se avessi potuto comprarlo assemblato allo stesso prezzo, o anche ad un prezzo simile, lo avrei fatto. Una volta assemblato, tutto ciò che avevo era un computer. Non era incluso nulla, tranne 1K di memoria. Dovevi continuare a comprare cose, come una tastiera. Avevo già speso 1.000 dollari per il kit, poi ho dovuto spendere altri 159 dollari per una tastiera. Alla fine ho finito per spendere circa $ 6.000.”

ratliff Wayne Ratliff, immagine da PC Magazine, 7 febbraio 1984

Nel 1968, Ratliff decide di creare un programma per migliorare le sue possibilità di vincita nelle scommesse sui risultati delle partite di football.

Utilizzando il suo personale IMSAI 8080 con il PTDOS, inizia lo sviluppo di un sistema (un rudimentale database relazionale) per organizzare e analizzare le statistiche delle partite. Dopo circa un anno, Ratliff ha un primo sistema funzionante che decide di chiamare Vulcan e di cui fa un porting su CP/M, il sistema operativo più popolare per calcolatori 8080/Z80

Il passo successivo (nel 1980) è la pubblicazione su BYTE Magazine di una inserzione pubblicitaria che permettono di far conoscere il prodotto e avere un buon numero di vendite. Il problema che emerse rapidamente era l’impossibilità di continuare a lavorare a JPL e occuparsi di tutto il supporto necessario per Vulcan: modifiche al software, rispondere alle richieste dei lettori di BYTE, effettuare telefonate, copiare i floppy, stampare i manuale e spedire fisicamente il tutto.

E anche l’utilizzo di Vulcan stesso per queste attività non è sufficiente.

Nel frattempo, Vulcan attira l’attenzione di Hal Lashlee e George Tate, cofondatori di Software Plus, che riconoscono il potenziale di Vulcan e ne acquistano i diritti esclusivi per la distribuzione. I due fanno fatto visita a Ratliff che da loro una demo del software, sperando di poterli convince ad investire su di esso.

Detto fatto: dato che Ratliff voleva ancora continuare a sviluppare Vulcan, e non aveva quindi alcun interesse a venderne i diritti a quel punto, Software Plus inizialmente non acquista Vulcan, ma si assicura i diritti di distribuzione esclusivi e concorda di pagare a Ratliff le royalty su ogni copia venduta.

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