Dopo una prima fase spesa per l’integrazione di Amiga nel gruppo Commodore, si passa alla non facile pianificazione del rilascio del primo Commodore-Amiga “ufficiale”, l’Amiga 1000 (basato sulle ceneri di Lorrain). I nodi da sciogliere sono principalmente due: la realizzazione dell’Amiga DOS (parte di AmigaOS) e, nuovamente, le controversie interne legate alla quantità di memoria da installare nel sistema (dai 512Kb iniziali si passa a 256Kb + uno slot di espansione).
Purtroppo cominciano ad accumularsi i primi ritardi che costano decisamente cari a CBM (Commodore Business Machine), visto che l'Atari si prender una grande rivincita, introducendo il primo home computer a 16 bit della storia, l'Atari 520ST. Questo microcalcolatore riscuote un ottimo successo. Basato sul microprocessore Motorola 68000 a 8MHz (lo stesso pensato per l'Amiga 1000), dispone di una porta MIDI, ideale per chi vuole fare musica ed ha un costo paria a circa la metà di quello annunciato dalla Commodore.
Atari 520ST
Finalmente il 23 Luglio 1985 l'Amiga 1000 viene ufficialmente presentato al Lincon Center di New York, mentre a Settembre dello stesso anno ne viene iniziata la commercializzazione.
Si tratta del primo computer ad avere una gestione video standard con più di 16 colori (4096 colori in modalità HAM6 (Hold And Modify), 4 canali digitali in suono stereo a 8 bit, slot di espansione esterno. Dal lato software il sistema è dotato del Kickstart, caricato da dischetto, che contiene le routine primarie per di gestione e dell’AmigaOS, un sistema operativo multitasking preemptive a 32 Bit ospitato su un singolo floppy. Immancabile, ovviamente, il mouse.
Il prezzo di vendita iniziale è di circa 2.000$, assolutamente competitivo se si pensa che il diretto concorrente IBM (PC IBM 286), basato sul modesto PC-DOS ne costa circa 4.000.
Amiga 1000
Subito si crea una schiera di appassionati, tanto che nello stesso anno nasce anche “Amiga World”, la prima rivista interamente dedicata al mondo Amiga. Le vendite, però, non furono esaltanti, contando solo 150.000 unità, riaccendendo, così, le diatribe interne a Commodore, soprattutto in merito alle scelte da prendere per il nuovo Amiga 2000, pensato per aggredire il settore professional. CBM decide allora di trasferire l’intero settore Amiga in Germania e rinnovare interamente il Team di progettazione e sviluppo.
Nel frattempo la società deve porre rimedio ai problemi dell’AmigaDos, che presenta una serie notevole di bug. Vengono così rilasciare, velocemente, le versioni 1.1 ed 1.2 dell’OS. Inoltre il vantaggio accumulato dall’Atari ST è particolarmente importante, tanto che le software house del periodo lo usano come base di sviluppo, effettuando poi il porting su Amiga 1000, con lo svantaggio di non sfruttare a pieno le caratteristiche di quest’ultimo ed ottenere soluzioni spesso inferiori a quelle originali.
Sul finire del 1986 le cose, però, cambiano radicalmente grazie all'introduzione di periferiche aggiuntive (hard disk, schede di espansione, Fast RAM, ecc) che mostrano tutte le potenzialità dell’Amiga 1000, permettendo di utilizzarlo per la prima animazione di computer grafica della storia. Nel 1987 arriva la svolta commerciale con l'introduzione dell' Amiga 500 un nuovo computer (simile all'Atari ST nel design) a basso costo, e con l'Amiga 2000, il primo Amiga dotato di slot di espansione interni e quindi dedicato ad un'utenza più professionale.
Questi nuovi modelli sono un successo senza precedenti. Le software house invertirono il trand precedente: ora si sviluppa prima per Amiga e poi si effettua il porting sul meno performante Atari ST. Nessuno è in grado di reggere la concorrenza Commodore: il mondo PC IBM utilizza il DOS e non ha una GUI matura e performante; persino il Mac è indietro, supportando solo la grafica in bianco e nero e avendo un OS sprovvisto del supporto al multitasking. Inoltre anche le costose schede grafiche di espansione per questi sistemi non possiedono chip in grado di "muovere" blocchi di grafica, demandando il compito alla CPU e facendo calare drasticamente le performance dell’intero sistema.
Nel 1989 Amiga raggiunge il massimo del suo splendore. Tutte le più grandi software house ed i più importanti produttori OEM producono applicazioni, giochi e periferiche per l'Amiga. Anche il mitico Commodore 64 esce definitivamente di scena.
Nel 1990 la società tenta la carta del primo sistema multimediale con CD-ROM integrato al mondo, l'Amiga CDTV Commodore Dynamic Total Vision (nome in codice: "babe" dovuto al periodo di progetto/sviluppo di 9 mesi).
Amiga CDTV
Si tratta di un Amiga 500 con Kickstart 1.3 ed un lettore CD-ROM incorporato, il tutto controllabile con l’apposito telecomando in dotazione.
Commodore spera di conquistare quella fetta di mercato alla continua ricerca di un sistema estremamente semplice da usare. Il tentativo però non riesce, soprattutto a causa del costo (più elevato rispetto all’Amiga500) e alla scarsità di titoli software specifici.