Il grande passo falso e il ritorno alle origini

Sul finire del 1981 vengono realizzate le versioni native per Apple II e viene effettuato il porting sulla nuova architettura x86 (i8086) grazie a versioni preliminari del CP/M-86 e al lavoro di Diane Hajicek.

Se la transizione al CP/M-86 è decisamente naturale, ad impressionare è il porting di WordStar su MS-DOS che, secondo quanto ci riportano gli annali, avvenne in una sola notte grazie al lavoro di Jim Fox. In realtà essendo MS-DOS compatibile, a livello di interfaccia delle API di sistema, con CP/M, la cosa sembra plausibile, anche se il risultato ottenuto è utilizzabile (come sembra venne fatto) più che altro per dimostrare la fattibilità dell’operazione.

Il porting, riveduto e corretto, si trasforma in WordStar 3 e in una coppia di floppy da 8”, ma la gestione confusionale del tutto, porta ad avere una versione MS-DOS scarsamente efficiente di cui, addirittura, si perde ogni tipologia di documentazione relativa, tanto che con l’introduzione dell’MS-DOS 2.0 (marzo 1983) e il supporto alle directory, MicroPro va letteralmente nel panico, non sapendo come adeguare il proprio prodotto. Peter Mierau viene allora incaricato di effettuare una review del codice ma, pochi mesi dopo il completamento dell’attività (ottobre 1982), lascia l’azienda per fondare NewStar al fine di creare un clone di WordStar chiamato NewWord. Inoltre la richiesta di AT&T di creare una versione specifica per Unix non può trovare subito accoglimento, poiché il codice è particolarmente complesso, poco strutturato ed interamente realizzato in assembly. 

Nonostante tutti i problemi, e le occasioni perse, nel 1984 WordStar è il “Re” dei word processor, proiettando MicroPro in Borsa e Fred Haney sulla poltrona di CEO. 

La situazione di stallo dovuta al codice originale, si sblocca grazie ad un evento fortuito: Rubinstein viene in contatto con un certo Edward de Jong, realizzatore di un clone di WordStar, scritto in “C” su un sistema UNIX/VAX e costituito da circa 12.000 righe di codice. Rubinstein, contro il parere del responsabile dello sviluppo Dan Drui, compra il clone e fa sì che de Jong diventi il team leader del “nuovo” WordStar, ribattezzato WordStar 2000 e rilasciato nel 1985.

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WordStar 2000

Risultato: un vero disastro!

WordStar 2000, nel tentativo di innovare il suo (in)diretto predecessore, aggiorna il set di comandi e l’interfaccia, senza tener conto del relativo impatto. Gli utenti si trovano, così, disorientati e decidono di affidarsi a NewWord o al più potente WordPerfect, che estende quanto di buono era presente in WordStar 3.x affiancando il tutto con l’innovativo concetto di “stream-formatted text”. 

Il migliorato supporto al mouse e alla stampa (ma non alle stampanti che sono supportate in numero minori rispetto a WordStar 3.3), non sono sufficienti a promuovere WordStar 2000, causa anche il cambio del formato del file e la particolare lentezza della prima release. Inoltre, come accaduto con la versione 2, MicroPro tenta di proteggere il proprio software, tranne poi rimuovere il sistema di protezione a distanza di poche settimane.

Forse l’unico vero vantaggio della scelta di Rubinstein di acquisire il clone di WordStar è la possibilità di creare finalmente una versione per Unix, cosa che però non gli è di aiuto a mantenere un ruolo di riferimento nell’azienda. Il fondatore di MicroPro lascia nel 1986 ogni ruolo ricoperto nella società, non prima, però, di aver vinto la causa intentata dall’ex partner IMSAI che reclamava la proprietà di WordStar, asserendo che sia basato su NED.

Nonostante gli sforzi e gli investimenti nelle varie release di WordStar 2000 (1,2,3, plus), MicroPro non riesce a far decollare il suo nuovo prodotto di punta e decide, nuovamente, di cambiare strategia: nel 1986 acquista NewWord da NewStar (circa 3 milioni di dollari) e ingloba il relativo team di sviluppo. 

newstarAl di là delle apparenze, la scelta è sensata visto che NewWord 3 è ritenuto da molti “il vero successore di WordStar e quello che WordStar 2000 dovrebbe essere”. Così nel 1987 arriva WordStar 4 per MS-DOS, riscuotendo un buon successo e segnando l'addio al CP/M. Il triennio successivo vede il rilascio di WordStar 5 e WordStar 6, che aggiunge al diretto predecessore le feauture più rilevanti di WordStar 2000: dall’anteprima di stampa, allo spooler in background, passando per il supporto diretto della grafica inserita nel testo. 

Il 18 giugno del 1989 MicroPro, inoltre, si trasforma in WordStar International sotto la guida di Gary Grimm.

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WordStar 6

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