NetWare 386/3.x

Nel 1989 Novell aggiorna il proprio sistema di rete con il rilascio di NetWare 386, completamente a 32bit e pensato per la CPU i386. Questa nuova versione cerca di snocciolare le questioni relative alla configurazione e all’amministrazione, grazie ad una modularizzazione e a nuovi tool di gestione semplificati.

Ogni modulo viene gestito attraverso il NetWare Loadable Module (NLM), che può essere caricato all’avvio del sistema o quando se ne ravvisa la necessità. Per dare un’idea della flessibilità che Novell riesce ad introdurre nel proprio sistema, si pensi che attraverso NLM è possibile abilitare funzionalità (moduli) fortemente eterogenei tra loro: anti-virus, backup, database e web server, supporto ai nomi lunghi dei file (per default il nome dei file viene limitato al formato 8+3 in modo da creare un match 1:1 con il DOS) o alla nomenclatura tipica del Macintosh.

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Amministrazione di Netware 3.12

Il network file system viene radicalmente modificato, ottenendo così un sistema di storage efficiente che resterà praticamente lo stesso fino alle versioni 5.x. Si tratta dell’NWFS 386, che estende il supporto a volumi fino ad 1 TB (4GB per singolo file) e può gestire la segmentazione dei file su più dischi fisici. NetWare 3 porta inoltre in dote una funzionalità fortemente richiesta, ovvero la possibilità di creare (per la prima volta sui sistemi afferenti) cluster che garantiscono un’alta availability (disponibilità) replicando “server logici” su diverse macchine fisiche.

Il sottosistema che permette questa “magia” è l’evoluzione diretta del System Fault Tollerant, ovvero l’SFT-III. Le richieste vengono gestite attraverso un I/O interrupt-driven, in grado di pilotare il core del sistema operativo (event-driven), serializzando le richieste (a causa dell’assenza di funzionalità preemptive) e smistandole al nodo con meno carico. Nel caso in cui uno dei nodi non fosse disponibile, ad esempio per mal funzionamenti o attività di manutenzione, il sistema è in grado di convogliare tutte le richieste ai nodi sopravvissuti, garantendo la disponibilità del servizio anche se con evidente calo di prestazione. Da sottolineare che il tutto avviene a livello software, senza la necessità di adottare hardware speciale.

Questa versione è la prima a supportare l’SMP (Symmetric Multiprocessing) consentendo di associare la richiesta di I/O ad una specifica CPU, anche se alcune operazioni relative ai sistemi di storage (dischi) restano particolarmente critiche, prima tra tutte il Re-Mount.

Nonostante gli oggettivi miglioramenti, il sistema di gestione degli utenti resta piuttosto laborioso (ma in linea con quelle che erano la prassi del periodo) complice l’utilizzo del database stand-alone Bindery per l’autenticazione e l’autorizzazione degli utenti. Il maggior limite di questa scelta risiede nel fatto che ogni server deve gestire in proprio il database relativo e quindi, per ognuno di esso, deve essere ripetuta l’intera configurazione con evidente duplicazione di dati nel caso di utenti che necessitano dell’ accesso a più server.

Novell commercializza in proprio le varie versione di NetWare 3.x, ma rilascia una speciale versione chiamata Portable NetWare per i grandi OEM, come HP e DEC, che adattano il sistema sulle loro piattaforme UNIX.

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