Nel 1980, a Central Point, Oregon, Michael Burmeister-Brown fonda Central Point Software.
Michael Burmeister-Brown
Il nome richiama la città d’origine e, mentre il mercato del personal computer accelera, la sede si sposta a Beaverton. L’intuizione è limpida: portare gestione, protezione e recupero dei dati alla portata di utenti e tecnici in un mondo dominato da MS-DOS, ancora poco amichevole.
I primi successi arrivano su Appe II con Copy II Plus nel 1981, una suite che unisce utility di sistema e copia “bit-a-bit” dei floppy, e poi su IBM PC con Copy II PC. Central Point intercetta un bisogno concreto: creare backup fedeli e copie di sicurezza persino quando i dischetti adottano protezioni sempre più sofisticate.
Per superare i limiti dei controller floppy standard, l’azienda introduce l’Option Board, poi la Deluxe Option Board, abbinate al software TransCopy. La scheda agisce come un controller ausiliario e campiona il segnale magnetico pista per pista, così da riscriverlo con sufficiente fedeltà da preservare anche irregolarità temporali e delicatezze analogiche che costituiscono la protezione. L'Option Board permette di catturare non solo i dati, ma anche le irregolarità magnetiche che definiscono una protezione, segnando una tappa importante nella consapevolezza di cosa significhi preservare il software su supporto fisico.
È il passaggio dall’artigianato del PC all’industrializzazione degli strumenti di sistema, con l’idea che funzioni un tempo “da laboratorio” debbano diventare pratiche accessibili per l’utente comune.
Con la versione Deluxe arriva MCP, il Macintosh Control Program, che rende pratico il trasferimento di file tra PC e Mac sfruttando il drive da 3,5 pollici del PC. Le capacità su Appe II e Macintosh variano in base a formati e unità disponibili, ma la documentazione e le testimonianze dell’epoca confermano la lettura e la scrittura a basso livello, oltre ai trasferimenti su dischi Mac da 3,5 pollici. L’Option Board diventa un’icona ambivalente: per molti è uno strumento legittimo di archiviazione e conservazione, per altri la famigerata “pirate’s delight”, specchio di un’era di sperimentazioni sul supporto magnetico.
Nel 1985 fa il suo debutto PC Tools, destinato a diventare il marchio di fabbrica di Central Point. La suite integra in un’unica esperienza file manager con PC Shell, recupero file con Undelete, ripristino di formattazioni con Unformat, specchiatura di directory con Mirror, riparazione e modifica a basso livello del disco con DiskFix e DiskEdit, compressione e deframmentazione, oltre a backup con compressione e spanning su più floppy, strumenti informativi e moduli diagnostici.
PC Tools Pro (Foto collezione privata Felice Pescatore)
Versione dopo versione, fino alla 9.0 per DOS, PC Tools si impone come alternativa concreta a Norton Utilities e ai file manager come XTree, trasformando in routine quotidiana pratiche che prima richiedono software diversi e molta esperienza. In parallelo nasce MacTools per l’ecosistema Macintosh, segno che la visione “coltellino svizzero” delle utility vuole coprire l’intero panorama dei personal computer.
XTree Gold (Foto collezione privata Felice Pescatore)
Nel 1986 Central Point, attraverso la vendita per corrispondenza, contribuisce alla diffusione del Laser 128 di VTech, clone Apple molto noto negli Stati Uniti.
È una vicenda distinta dai prodotti software, ma rivela la capacità dell’azienda di muoversi anche nei canali commerciali dell’ecosistema Apple, consolidando la reputazione presso gli appassionati e i professionisti che vivono di interoperabilità tra piattaforme.