
Alla base di tutto c’è un’idea semplice e quasi paradossale: Tandy non nasce nell’elettronica, ma nel settore conciario.
Nel 1919, a Fort Worth, in Texas, la Hinckley-Tandy Leather Company inizia la sua attività come fornitore di materiali e utensili per calzolai, sellai e artigiani della lavorazione della pelle. È un’azienda di bottega, radicata in un mercato di nicchia, in cui il rapporto personale con i clienti e la qualità artigianale contano più del marketing. Negli anni successivi, l’impresa cresce lentamente ma resta concentrata su articoli per artigiani.
La vera svolta arriva quando Charles Tandy, figlio del fondatore, assume un ruolo di primo piano.
Charles Tandy
È un imprenditore dotato di visione: capisce che la cultura del “fai-da-te” e dell’hobbistica sta cambiando e che si sta aprendo spazio per qualcosa di più ampio della semplice lavorazione della pelle. Charles inizia a guardare oltre il settore originario, pensando a prodotti tecnici e creativi che possano attrarre non solo artigiani, ma anche appassionati di bricolage e nuove tecnologie. Parallelamente, dall’altra parte degli Stati Uniti, si sviluppa un’altra storia.
Nei primi anni Venti, a Boston, Theodore e Milton Deutschmann fondano Radio Shack, un piccolo negozio specializzato in apparecchiature radio e accessori per marinai e radioamatori. Il nome richiama proprio le “shack” di bordo, le cabine radio delle navi. L’offerta è mirata e specialistica: componenti, antenne, manuali tecnici, strumenti di misura. Il pubblico è composto da appassionati, tecnici e curiosi della nuova frontiera delle telecomunicazioni.
Due mondi agli antipodi: da una parte la tradizione artigiana della pelle, dall’altra l’avanguardia tecnologica delle onde radio. Eppure, c’è un filo rosso che li unisce: lo spirito artigiano e la volontà di servire una comunità di appassionati.
Nel 1963, arriva la mossa che cambierà il destino di entrambe le realtà: Charles Tandy acquisisce Radio Shack, che in quel momento versa in condizioni economiche difficili.
L’intuizione è semplice ma geniale: integrare il know-how e il catalogo tecnico di Radio Shack con una gestione più moderna e una rete di vendita diretta al cliente. Charles Tandy rivoluziona il marchio: meno centralità al catalogo postale e più negozi fisici, posizionati nei centri urbani e nelle periferie residenziali. Ogni punto vendita deve essere gestito da personale che “parla” la lingua dei clienti , nn semplici commessi, ma veri e propri consulenti di elettronica.
La strategia funziona e negli anni successivi, Radio Shack si espande rapidamente, diventando sinonimo di elettronica alla portata di tutti. Entro la fine degli anni ’70, la rete supera i 7.000 punti vendita fra Stati Uniti e Canada.
Non si tratta più solo di vendere radio, televisori o accessori: Radio Shack diventa il punto di riferimento per chiunque voglia mettere le mani su tecnologia, sperimentare o costruire da sé. Inoltre, si sta entrando nel decennio di accelerazione tecnologica. I microprocessori passano rapidamente da prototipi costosi a componenti industriali a basso costo. Le memorie si riducono di prezzo, i circuiti stampati diventano più compatti, e la comunità degli hobbisti elettronici si allarga grazie a riviste, club e fiere di settore.
Aziende come Apple, Commodore e Microsoft stanno muovendo i primi passi. Apple II, Commodore PET e il linguaggio BASIC sono già sulla scena o in arrivo, ma restano confinati a canali di vendita limitati o a un pubblico di pionieri.
Tandy, con la sua rete capillare, possiede un vantaggio competitivo unico: può portare un personal computer letteralmente sotto casa di milioni di americani.
Chiunque, dal professionista al semplice curioso, può entrare in un negozio, vedere una dimostrazione dal vivo, parlare con un addetto competente e acquistare un computer senza dover essere un ingegnere.