Logitech

Nel 1981, Daniel BorelPierluigi Zappacosta e Giacomo Marini, tre autentici visionari, danno vita a un’impresa nella piccola Apples, nel Canton Vaud.

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Pierluigi Zappacosta, Giacomo Marini e Daniel Borel

Borel è svizzero e Zappacosta italiano, e si sono conosciuti qualche anno prima frequentando corsi di ingegneria elettronica alla Stanford University, dove la cultura dell’imprenditoria tecnologica californiana li contagia. Tornati in Europa desiderano creare software “alla Microsoft”, ma i capitali non arrivano. L’ispirazione arriva da Douglas Engelbart e dal suo “mouse”: nel 1968, il suo team presenta all’American Federation of Information Processing la prima interfaccia grafica controllata da un dispositivo a due bottoni che scivola sul tavolo. Quel dispositivo mostra come l’informatica possa diventare personale.

I tre fondatori allestiscono il primo laboratorio in una fattoria di Apples. Con loro c’è anche Sandro Graciotti, ex‐dipendente Olivetti: insieme formano un gruppo eterogeneo di ingegneri e manager.

La società è inizialmente uno spin‑off della Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL) e si chiama Politech. Ben presto i soci trasformano il nome in Logitech, unendo la radice del francese logiciel (software) e tech. Borel si concentra sulle vendite e sulla produzione, Zappacosta sulla ricerca e sviluppo, mentre Marini, già manager in Olivetti, apporta visione industriale .

l primo cliente chiede un software di videoscrittura, ma il contratto svanisce. Invece di disperarsi, i fondatori puntano sull’innovativo mouse come strumento essenziale per le nuove interfacce grafiche. L’EPFL di Losanna, grazie all’inventore Jean‑Daniel Nicoud, ha sviluppato un prototipo opto‑meccanico con rulli e sensori. Logitech acquisisce i diritti per la distribuzione negli Stati Uniti.

Nel 1982 l’azienda produce in Svizzera il suo primo dispositivo, il P4, basato sul design di Nicoud che viene presentato al Comdex di Las Vegas e venduto per 299 dollari (equivalenti a circa 944 dollari del 2024). La scelta di puntare sull’hardware convince gli investitori svizzeri e permette di avviare la produzione .

logitech mouse p4 enter museumLogitech P4 Mouse - Esemplare conservato presso l'Enter Museum, Solothurn (Foto: wikimedia)

Per entrare rapidamente nel mercato statunitense, Logitech apre un ufficio al 165 University Avenue di Palo Alto, una via diventata culla di startup.

L’azienda comincia a fornire i suoi dispositivi alle aziende che producono computer, seguendo la strada dell’OEM: i mouse sono marchiati HP, AT&T o Olivetti e non recano il nome Logitech. Nel 1984 viene firmato il contratto con Hewlett‑Packard per la fornitura dei mouse del colosso statunitense e, per soddisfare l’ordine, i fondatori aprono una linea produttiva a Fremont, California. Nello stesso periodo l’azienda sperimenta il mouse senza fili a infrarossi, realizzato per la workstation Metaphor da Liddle e Massaro: la connessione richiede linea di vista e non convince il pubblico, ma inaugura un filone che porterà ai mouse cordless.

L’innovazione continua e nel 1985 lo svizzero René Sommer progetta un microprocessore CMOS dedicato ai mouse. Logitech lo integra nel primo prodotto per il mercato al dettaglio, il C7, un modello rettangolare con tre pulsanti che costa 99 dollari. Il design è ancora squadrato ma introduce funzioni professionali come la selezione rapida.

Il passo successivo è il Logimouse S9 del 1989, il primo dispositivo curvo che si adatta alla mano umana . 

Nello stesso periodo la società cambia assetto. Sandro Graciotti rientra in Olivetti nel 1983 e, nel 1988, Logitech si quota alla Borsa di Zurigo, assume il nome attuale Logitech International S.A. e registra ricavi per 40 milioni di dollari. Con il modello TrackMan del 1989, l’azienda lancia la sua prima trackball, un dispositivo nel quale la sfera è comandata dal pollice anziché far rotolare l’intero mouse. La trackball consente un controllo preciso, ideale per workstation portatili, e apre la strada a un’intera famiglia di periferiche.

logitech trackman collezione fpLogitech TrackMan (Foto collezione privata Felice Pescatore)

Negli anni ottanta, Logitech espande la produzione oltre la Svizzera. Oltre allo stabilimento di Fremont, vengono costruiti impianti a Hsinchu, Taiwan, nel 1986, e a Cork, Irlanda, nel 1988. Lo stabilimento svizzero di Le Lieu produce i primi modelli, ma ben presto la produzione migra vicino ai mercati. Nel 1989 la fabbrica di Hsinchu realizza i test di produzione, mentre quella irlandese diventa centro di ricerca  Grazie a contratti con IBMApple e numerosi costruttori di personal computer, l’azienda si afferma come fornitore OEM per 18 dei 20 principali produttori mondiali.

L’azienda opera senza un quartier generale unico: le sedi principali sono a Fremont, California, vicino alla Silicon Valley, e a Romanel‑sur‑Morges, vicino a Losanna. Questa struttura decentrata riflette l’ambizione globale di Logitech e la volontà di mantenere solidi legami con la Svizzera pur vivendo nello spirito californiano.

Prima della fine del decennio, Logitech smette di vendere solo ad altre aziende e inizia a rivolgersi direttamente ai consumatori , trasformando il mouse da periferica nascosta a prodotto di consumo.

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