Oracle nasce nel 1977 nella Bay Area con il nome di Software Development Laboratories (SDL), fondata da Larry Ellison insieme a Bob Miner ed Ed Oates.
Larry Ellison
L’intuizione alla base è la stessa che, in quegli anni, comincia a uscire dai laboratori IBM: il modello relazionale teorizzato da Edgar F. Codd. Ellison e soci scommettono che un database capace di esprimersi in un linguaggio dichiarativo, standardizzabile e portabile, avrebbe potuto scalare oltre i confini della grande impresa.
Il progetto viene ribattezzato “Oracle”, un nome che richiama un’iniziativa precedente seguita dai fondatori e che rimane impresso al punto da diventare il marchio dell’azienda nei primi anni ottanta.

Nel 1979 arriva Oracle Version 2 (la numerazione salta la “1” per ragioni di marketing): è ricordato come il primo RDBMS SQL commercialmente disponibile. L’elemento decisivo, oltre all’adozione di SQL, è la portabilità: nel 1983 il codice viene riscritto in C per facilitare il trapianto su mainframe, minicomputer e, progressivamente, su personal computer. È un’idea semplice ma potentissima: lo stesso motore logico può vivere su più piattaforme, allargando il mercato ben oltre i confini dei sistemi proprietari.
A metà degli anni ottanta, Oracle abbraccia il paradigma client/server e rafforza la vocazione multipiattaforma: il database non è solo un archivio, ma il cuore transazionale di applicazioni che cominciano a distribuirsi sulla rete locale.
Avvio di Oracle 4.1
Il 12 marzo 1986 Oracle sbarca in borsa e raccoglie capitali per accelerare la crescita: è la certificazione che il database relazionale ha smesso i panni di curiosità accademica per diventare infrastruttura d’impresa.
La corsa, però, è accidentata. Alla fine del decennio l’azienda paga una politica commerciale troppo aggressiva: contratti firmati prima di avere prodotto e delivery pronti portano a un restatement dei conti del 1990 e a una perdita nel 1991. Per un attimo il rischio è esistenziale. È qui che si apre la stagione del “riscatto”: entra un nuovo rigore finanziario, la macchina commerciale viene riallineata alla roadmap tecnica, e l’azienda si riscopre focalizzata sul core database.
Il prodotto che segna il rilancio è Oracle7 (1992). Con l’ottimizzatore cost-based, i ruoli e i privilegi granulari, la gestione transazionale più matura e gli strumenti per lo sviluppo, Oracle7 alza l’asticella della stabilità e della scalabilità su carichi reali. Nello stesso periodo si consolidano le funzionalità di parallelismo e nascono declinazioni specifiche per l’analitico e per il data warehousing nascente.
A fare da contrappunto al motore dati, nel 1987 prende forma la divisione “Applications”: prima arrivano i moduli finanziari (Oracle Financials), poi l’idea si estende fino alla E-Business Suite. È un passaggio culturale: le applicazioni non sono più pensate come “silos” che impongono il loro database, ma come componenti costruite nativamente sopra Oracle Database, in un rapporto di simbiosi tecnica e commerciale.
I primi anni Novanta sono anche quelli in cui l’azienda impara a operare su più fronti: da un lato l’ingegneria del database (portabilità, performance, affidabilità), dall’altro la nascente “fabbrica” applicativa e, sullo sfondo, il tema della gestione distribuita.
L’hardware di riferimento evolve, i sistemi Unix diventano il terreno d’elezione per le installazioni più impegnative, ma la promessa di Oracle resta la stessa: poter migrare logiche e dati tra piattaforme senza riscrivere il mondo da capo.
Il risultato è un ecosistema di partner e integratori che si alimenta in modo circolare: il database traina le applicazioni, le applicazioni trainano il database, e il marchio entra a far parte del lessico quotidiano dell’IT d’impresa.
Quando la metà degli anni vovanta si avvicina, Oracle si presenta come un’azienda che ha attraversato la propria crisi di adolescenza e ne è uscita più solida. Il database è il motore riconosciuto di transazioni mission-critical.
L’idea di suite applicative integrabili si è affacciata con convinzione, la portabilità è diventata un vantaggio competitivo e non solo uno slogan. Il resto del decennio vedrà l’azienda estendere questo impianto nel mondo Internet, ma le fondamenta, modello relazionale, SQL, disciplina ingegneristica e disciplina finanziaria, sono già al loro posto.