FileMaker

FileMaker nasce inizialmente al di fuori di Apple: si tratta di un database per DOS sviluppato da Nashoba Systems con il nome NutShell all’inizio degli anni ’80.

filemaker 1.0

Nutshell per DOS

Nel 1985 debutta una versione per Macintosh chiamata FileMaker, che attira subito l’interesse di Claris che lo acquisce nel 1988 e pubblica rapidamente FileMaker II per Mac nel 1989. Nel 1990 viene rilasciato FileMaker Pro 1.0, che inaugura il marchio “Pro”, allineandosi agli altri prodotti Claris Pro (MacWrite Pro, MacDraw Pro, ecc.).

filemakerpro 1 macFileMaker Pro 

La successiva serie FileMaker Pro 2.x consolida la posizione del software su Mac e introduce la condivisione in rete dei database per piccoli workgroup.

La vera svolta arriva con FileMaker Pro 2.1 del 1992, che porta l’applicazione anche su Windows, mantenendo interfaccia e funzionalità identiche alla versione Mac . Questo passaggio si rivela cruciale: FileMaker Pro diventa il database personale più venduto su Mac e il secondo su Windows, dietro solo a Microsoft Access, entro la fine del decennio.

filemaker pro 2 win

File Maker Pro 2 per Windows

Versione dopo versione, Claris arricchisce FileMaker con funzionalità sempre più avanzate.

La versione 3.0 del 1995 introduce finalmente un vero modello relazionale, con tabelle correlate tramite chiavi e script per automatizzare le azioni, rendendo FileMaker adatto anche ad applicazioni aziendali complesse. Con la versione 4.0 del 1997 arrivano l’import/export SQL e la pubblicazione web, grazie all’introduzione di Claris Home Page e delle prime funzionalità di pubblicazione istantanea.

filemaker pro 3 packageFileMaker Pro 3 Package

All’epoca della trasformazione in FileMaker Inc. (1998), il prodotto genera da solo la maggior parte dei ricavi di Claris (73 milioni di dollari nel 1997) ed è in crescita, soprattutto grazie all’espansione dell’utenza Windows.

Tra il 1998 e il 2010, FileMaker Pro diventa l’unico prodotto dell’azienda e continua a evolversi con cadenza regolare. Le versioni 5 e 5.5 (1999–2001) introducono la connettività ODBC e migliorano le funzionalità web. La versione 7 del 2004 segna una svolta radicale, con l’adozione del nuovo formato .fp7, che consente database multi-tabella e record più capienti.

filemaker pro 5 winFileMaker Pro 5 per Windows

Con FileMaker Pro 9 (2007) arrivano il supporto SQL esterno (ESS) e i trigger di script.

In questo periodo, l’azienda riposiziona FileMaker come una piattaforma di sviluppo rapida e accessibile per creare soluzioni su misura in ambito business. Nei materiali promozionali viene coniato il termine “Workplace Innovation Platform”, per sottolineare come FileMaker aiuti i “problem solver” aziendali non programmatori a costruire applicazioni personalizzate.

La suite FileMaker si espande: FileMaker Server (per hosting centralizzato), FileMaker Server Advanced (con funzionalità server-side potenziate), FileMaker Mobile (per PalmOS) e poi FileMaker Go (dal 2010) per dispositivi iPhone e iPad. Nel 2013 arriva anche FileMaker WebDirect, che consente l’uso via browser senza client dedicato.

Dal punto di vista commerciale, FileMaker Inc. mantiene una redditività costante: annuncia con orgoglio di essere profittevole ogni trimestre sin dalla fondazione nel 1987. Questo flusso regolare di entrate trasforma FileMaker in un piccolo gioiello stabile all’interno dell’universo Apple.

Nel 2019, con il cambio di nome in Claris International, FileMaker Pro diventa Claris FileMaker e rimane il prodotto principale della casa (oggi alla versione 20, anche detta FileMaker 2023). Claris espande il brand FileMaker inserendolo in un ecosistema più ampio: Claris FileMaker Cloud, ad esempio, viene lanciato nel 2016 e offre un servizio cloud su AWS, che elimina la necessità di gestione IT locale.

La licenza FileMaker viene spesso venduta in bundle con Claris Connect e Claris Studio, in linea con la strategia di piattaforma unificata. Negli ultimi anni, FileMaker integra sempre più funzionalità moderne, tra cui supporto JSON, REST API, integrazione JavaScript nei Web Viewer, tecnologie cloud e, più di recente, sperimentazioni in ambito AI e machine learning (ad esempio con moduli di visione artificiale e integrazioni Python via add-on).

Nonostante le evoluzioni, FileMaker conserva la sua essenza originaria: un ambiente a basso codice, dove grazie a una GUI intuitiva è possibile creare rapidamente database e interfacce personalizzate.

Proprio questa formula fa sì che FileMaker mantenga una base fedele di clienti e sia ancora oggi utilizzato da circa 50.000 aziende in tutto il mondo, in settori tra loro molto diversi: dall’organizzazione scolastica e ospedaliera, alla gestione di magazzini e ordini nelle PMI, fino a soluzioni verticali sviluppate dai partner.

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