VisiCorp

Nel panorama tecnologico della seconda metà degli anni ’70, dominato da mainframe e minicomputer, l’idea che un elaboratore potesse stare su una scrivania sembrava ancora, per molti, poco più che fantascienza.

Eppure, è proprio in questo contesto che nasce Personal Software, una piccola società con sede a Cambridge, Massachusetts, fondata nel 1978 da Dan Fylstra e Peter Jennings.

fylstra jennings storia informaticaDan Fylstra e Peter Jennings

Fylstra, con un passato da redattore alla rivista Byte e un occhio attento per le tendenze emergenti, intuisce le potenzialità commerciali dei microcomputer. L’obiettivo della neonata Personal Software è semplice ma radicale: vendere software direttamente agli utenti finali, in modo professionale, con confezioni curate, documentazione stampata e assistenza post-vendita. Quello che oggi appare scontato (almeno fino a un decennio fa a dire il vero), ovvero un software venduto in scatola, con tanto di manuale, nel 1978 è una vera rivoluzione.

Fino a quel momento, il software circola principalmente tra hobbisti, scambiato su cassette o stampato su riviste specializzate.

I programmi si scrivono e si modificano in BASIC, spesso copiandoli a mano. Il concetto stesso di un “editore software” commerciale per il mercato di massa è ancora in fase embrionale.

Il primo grande successo di Personal Software è un gioco: MicroChess, una versione del gioco degli scacchi sviluppata da Peter Jennings. Scritto originariamente per MOS Technology KIM-1, il programma viene poi adattato per Apple II, TRS-80 e altri sistemi. Le vendite sorprendono tutti: in pochi mesi, MicroChess vende oltre 50.000 copie, diventando uno dei primi giochi per computer a ottenere un successo commerciale rilevante.

È la conferma che esiste un pubblico disposto a pagare per software ben confezionato, e che la microinformatica è più di un hobby.

Tuttavia, il vero punto di svolta arriva nel 1979. Fylstra entra in contatto con uno studente della Harvard Business School, Dan Bricklin, che ha una visione tanto ambiziosa quanto originale.

Bricklin, durante le lezioni di contabilità, sogna uno strumento che gli permetta di automatizzare i calcoli su un foglio, qualcosa che gli eviti di rifare a mano tutta la pagina ogni volta che cambia un valore. Insieme al programmatore Bob Frankston, Bricklin sviluppa un primo prototipo per Apple II: un foglio elettronico visivo e interattivo, capace di ricalcolare in tempo reale tutte le formule collegate a una cella.

Bricklin e Frankston fondano Software Arts, che cura gli aspetti tecnici, l’ottimizzazione e le versioni per le diverse piattaforme del programma, ma è Fylstra, che ne riconosce subito il potenziale rivoluzionario, e decide di investirci, proponendo di distribuirlo attraverso la rete di Personal Software. Il programma viene battezzato VisiCalc, abbreviazione di “visible calculator”, e viene presentato per la prima volta al West Coast Computer Faire nell’aprile 1979.

visicalc 1 screenshotVisiCalc

La reazione è entusiasta. Per la prima volta, gli utenti vedono un programma che consente di costruire modelli di calcolo complessi in modo dinamico e intuitivo, senza dover scrivere righe di codice.

La stampa specializzata lo definisce subito “una killer app”: un’applicazione talmente utile da giustificare, da sola, l’acquisto di un computer. In pochi mesi, VisiCalc inizia a vendere migliaia di copie.

Distribuito inizialmente a 99,50 dollari, diventa il software più ambito dagli utenti Apple II. I primi acquirenti sono commercialisti, analisti finanziari, piccole imprese e professionisti, che scoprono quanto il foglio elettronico possa semplificare pianificazioni, budget, analisi dei costi. Grazie a VisiCalc, l’Apple II si trasforma da macchina per hobbisti a vero e proprio strumento da ufficio, entrando per la prima volta nel mondo del business.

Il successo di VisiCalc è talmente potente che inverte la logica dell’adozione del PC: non è più l’hardware a guidare l’acquisto, ma il software. Le aziende comprano computer perché vogliono usare VisiCalc, e non viceversa.

Questo cambio di paradigma segna l’inizio dell’informatica personale come fenomeno economico e culturale di portata globale.

Forte di questa ondata positiva, Personal Software entra nel 1980 con grandi ambizioni. Fylstra lascia il ruolo di presidente a un manager esperto, Terry Opdendyk, ex dirigente Intel, per gestire la rapida espansione dell’azienda. In pochi mesi, l’organico si allarga, vengono aperti nuovi uffici e rafforzata la rete commerciale.

La società inizia a progettare un intero portafoglio software professionale, con l’obiettivo dichiarato di trasformarsi da editore pionieristico a vera e propria software house integrata.

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