Sun Microsystems nasce nel 1982 nella Silicon Valley per iniziativa di Vinod Khosla, Bill Joy, Andreas (Andy) Bechtolsheim e Scott McNealy.

Vinod Khosla, Bill Joy, Andreas (Andy) Bechtolsheim e Scott McNealy.
L’idea che li unisce è netta: portare sul tavolo di ingegneri e ricercatori workstation Unix potenti, standard e soprattutto nativamente di rete, alternative ai minicomputer e ai mainframe time-sharing.
Il nome “SUN” richiama l’origine accademica: Stanford University Network,e dice già tutto della direzione: macchine pensate per collaborare via TCP/IP, fin dal primo avvio.
Nei primissimi anni il team si completa con ruoli chiave (Khosla al go-to-market, McNealy all’operatività industriale, Joy alla guida del software) e riceve il sostegno di investitori di primo piano della Valley, contribuendo a trasformare un progetto universitario in un’azienda con ambizione globale.
Il primo frutto industriale è la Sun-1 (1982), derivata dalla workstation prototipata da Bechtolsheim a Stanford: CPU Motorola 68000, grafica ad alta risoluzione, Ethernet “di serie” e SunOS come sistema operativo (derivato BSD). Non è una “macchina connessa”, è una macchina di rete: il software e la dotazione di bordo sono pensati per stare in TCP/IP e parlare servizi distribuiti.
Sun-1 (Foto: cmnit - Flickr: Computer Museum: Sun-1, CC BY-SA 2.0)
La scelta paga: in pochi anni le workstation Sun diventano il banco di lavoro naturale per CAD, EDA/VLSI, visualizzazione scientifica e software engineering, mentre SunOS si guadagna la simpatia degli sviluppatori per strumenti e coerenza.
La famiglia evolve rapidamente. Nel 1983 arrivano le Sun-2 (68010), nel 1985 le Sun-3 (68020), con bus VME e configurazioni che scalano dalla “pizza box” alle workstation desk-side, mantenendo la stessa filosofia: prestazioni grafiche, rete come prerequisito, Unix come base comune. La coerenza di piattaforma, stessa idea d’uso su linee diverse, alimenta un ecosistema di tool e applicazioni tecniche che riconoscono nelle macchine Sun una sorta di “scrivania di riferimento” per i team di progettazione.
Nel 1984 Sun introduce NFS (Network File System), il protocollo che rende trasparente l’accesso a file remoti come fossero locali. NFS nasce sopra ONC RPC ed esplicita una tesi che in azienda sta diventando cultura: “The Network is the Computer”. L’idea, attribuita a John Gage, non è uno slogan: con NFS i file server diventano un servizio uniforme per workstation e server, si riducono copie ridondanti, si semplifica l’amministrazione.
Pochi anni dopo la specifica verrà formalizzata come RFC 1094 e prenderà la strada degli standard aperti, consolidando NFS come lingua franca nei campus e nei data center misti.
Sul fronte dell’interfaccia grafica, la stagione Sun introduce ai team tecnici un desktop Unix “chiavi in mano”. Dapprima con Sun Window System/SunView (SunTools), poi, dal 1989, con OpenWindows, che combina X11 e NeWS (il window system PostScript-based di Gosling e Rosenthal) e mantiene compatibilità con le vecchie applicazioni SunView. È una mossa pratica: l’utente può mescolare tool nuovi e legacy su un’unica scrivania, mentre i reparti IT beneficiano di un ambiente grafico coerente e già integrato nel sistema operativo.

SunView
A metà anni ottanta, Sun compie lo scarto che la distinguerà nell’era server: lancia SPARC (Scalable Processor ARChitecture), una RISC propria (1986/87) influenzata dalla scuola Berkeley.
Con Sun-4 nasce la generazione SPARC-based e, più avanti, con UltraSPARC, questa linea evolverà per la scalabilità multiprocessore e i carichi concorrenti. SPARC non è solo un processore: è un’architettura aperta promossa anche via SPARC International, licenziabile a terzi e ottimizzata per Unix, una scelta che dà a Sun controllo verticale senza chiudere l’ecosistema.
In parallelo, SunOS cresce e, con l’alleanza con AT&T, confluisce in Solaris (originariamente SunOS 5). Così, tra il 1991 e il 1993, prende forma la linea SunOS 5/Solaris 2, basata su System V Release 4 (SVR4), ma arricchita dall’eredità BSD, e sviluppato inizialmente per i server multiprocessore SPARC.
Solaris non è solo “il nuovo SunOS”: è un ombrello che include il sistema, la GUI OpenWindows e la piattaforma ONC per i servizi di rete. L’obiettivo è chiaro: offrire un Unix “di produzione” che possa scalare su server multiprocessore e che tenga insieme API, strumenti e ambiente grafico con una coerenza utile tanto agli sviluppatori quanto ai team operativi.
In pochi anni Sun passa da startup a riferimento del computing tecnico e, via via, del nascente computing “di rete”.
L’IPO del 1986 certifica la crescita; ma il punto non è solo economico: l’azienda cristallizza un modello (workstation + Unix + rete) che piace a università, laboratori, telco e finanza, settori che chiedono potenza, portabilità e protocolli aperti.